Maggio 18, 2020

TEMPI DI PERMANENZA DEI FIGLI CON I GENITORI IN CASO DI SEPARAZIONE O DIVORZIO

Maggio 18, 2020

TEMPI DI PERMANENZA DEI FIGLI CON I GENITORI IN CASO DI SEPARAZIONE O DIVORZIO

Condividi

Indice

La determinazione dei tempi di permanenza dei figli è un tema centrale della crisi familiare ed implica l’assunzione di importanti responsabilità da parte dei genitori.

Quando si va a regolare la gestione del rapporto genitori-figli, si deve prima di tutto guardare l’interesse di questi ultimi, è infatti buona norma prevedere che la prole conservi la residenza nel luogo dove ha sempre vissuto, con uno dei genitori, col quale continuerà ad abitare e che tecnicamente si definisce genitore collocatario.

L’altro genitore avrà diritto a frequentare il figlio secondo un calendario di visite, sia nell’ipotesi in cui sia stato previsto l’affidamento condiviso, e quindi possa assumere anche egli le decisioni sul figlio, sia che si tratti di genitore non affidatario, cioè che non abbia il potere-dovere di prendere decisioni, se non quelle più importanti.

La Suprema Corte di Cassazione ha recentemente evidenziato come il principio di bigenitorialità si traduca nel diritto di ciascun genitore ad essere presente in maniera significativa nella vita del figlio, ma che questo non comporti l’applicazione di una proporzione matematica in termini di parità dei tempi di frequentazione del minore con l’uno con l’altro genitore.

II tempi di permanenza devono essere armonizzato in concreto con le complessive esigenze di vita del figlio, la Corte ha infatti stabilito che “la bigenitorialità non comporta l’applicazione di una proporzione matematica paritaria dei tempi di frequentazione del minore, ma richiama il diritto di ciascun genitore – e del figlio – ad essere presente in maniera significativa nella sua vita.
Rilevano il modo in cui i genitori hanno in precedenza svolto i propri compiti, le capacità di relazione affettiva, di attenzione, comprensione, educazione e disponibilità ad un costante rapporto, le abitudini di vita di ciascun genitore e l’ambiente sociale e familiare che è in grado di offrire al minore”
 (Cfr. Ordinanza Corte di Cassazione  n. 31902 del 10 dicembre 2018).

Sulla base di quali parametri sono stabiliti i tempi di permanenza?

La giurisprudenza si è espressa nel senso di prevedere un minimo di tempo da trascorrere coi figli che deve essere garantito al genitore non collocatario, per permettergli (o permetterle) di esercitare quello che viene riconosciuto come il suo diritto-dovere ad avere un rapporto continuativo con i figli (cfr. Corte d’Appello di Catania, decreto del 16.10.2013)

I parametri in base ai quali possono essere determinati i tempi di permanenza sono principalmente:

  • l’età dei figli,
  • gli impegni scolastici ed extra-scolastici,
  • la permanenza di genitori e figli nella stessa città o in diverse città o i diversi Paesi,
  • il tipo di lavoro del genitore e gli impegni lavorativi di questo.

Il Tribunale di Brindisi sez. famiglia (marzo 2017) ha elaborato delle Linee Guida che rappresentano un innovativo intervento in materia, in quanto non fanno riferimento alla collocazione prevalente dei minori presso uno dei genitori, ritenendo invece fondamentale il coinvolgimento quotidiano di entrambi nella crescita e nell’educazione dei figli. A tal fine viene delineata anche una proposta di organizzazione dei tempi di permanenza della prole, e cioè:

– fine settimana alternati, dal venerdì all’uscita della scuola al lunedì al rientro;

– lunedì e martedì presso in genitore con cui non hanno trascorso il fine settimana;

– mercoledì e giovedì con il genitore presso il quale non lo trascorreranno.

Certamente la turnazione proposta rimane indicativa ma può essere utilizzata come valido punto di riferimento nella determinazione dei tempi di permanenza della prole presso ciascun genitore.

Per quanto riguarda l’ipotesi del trasferimento del genitore separato o divorziato con figli minori si consulti il seguente articolo.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda ai seguenti ARTICOLI:

Genitori Separati | Divorziati e COVID-19 (Coronavirus) – Turnazione dei figli – Istruzioni per l’uso.

La Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori

Assegno di mantenimento: Sospensione o riduzione quando figli sono in vacanza

Affido condiviso e collocazione prevalente dei figli (separazioni e divorzi)

Cosa dire ai figli in caso di separazione tra coniugi.

Separazione e divisione della Casa Coniugale

Il trasferimento del genitore separato o divorziato con figli minori

Figli di genitori separati: chi decide lo sport da praticare

Il diritto di visita dei genitori dei figli separati

La responsabilità genitoriale

Il diritto agli alimenti

Come e quando cominciano i pernotti presso il padre?

 

34 risposte

  1. Se parlassimo di famiglia non sarebbero necessarie tutte queste disposizioni. In realtà si parla di famiglia sfasciata che ancora una volta va a incidere su chi non ha colpa cioè i figli. Gli stessi dobbiamo anche assoggettarli ad avere una vita da sballottati un po’ con uno e un po’ con l’altro. Forse dovrebbero avere anche loro possibilità di scelta soprattutto perché di solito in tanta sofferenza diventano anche i migliori giudici dei genitori.
    Credo molto difficile e fantasioso riuscire a mantenere rapporti sereni quando una coppia si sfascia. Le vittime sono proprio i figli che diventano oggetto del contendere e spesso vengono strumentalizzati solo per combattere una guerra contro l’altro, soprattutto quando uno dei due coniugi ha mollato tutto per dedicarsi ad altre persone. In tanti casi per tali pseudogenitori è come liberarsi di una zavorra e se mi permetto di scrivere ciò è perché l’ho vissuto sulla mia pelle.

    1. Buonasera
      Purtroppo spesso accade quello che dice lei.
      Ma non sempre.
      Io ho un ottimo rapporto con la mia ex moglie.
      Ci sentiamo otto volte al giorno e collaboriamo (anche sul lavoro).

  2. Buonasera,
    Da tre anni al tribunale per stabilire contributo di mantenimento del piccolo di tre figli di 6 anni il quale è in affidamento congiunto ,vede entrambi i genitori con la frequenza che ha descritto nel video,gli altri due vivono con il.padre poiche non accettano le mie regole,ad esempio il mio non accettare l abandono scolastico da entrambi mentre per il padre va bene. …..
    Mi trovo a vivere costretta in una città che non è mia e anche per questo finisce il matrimonio.
    Vorrei trasferirmi rinunciando al contributo di mantenimento ma il mio avvocato mi dice che per legge devo risiedere nello stesso posto del padre perché sia possibile che lo stesso lo veda.
    Non rientro con le spese e mi domando se tutto ciò sia possibile a parte il fatto che io non ho mai accettato di vivere in questa città
    La ringrazio in anticipo della risposta
    Mery

    1. Buongiorno,
      se è già seguita da un Collega non posso darle un parere.
      Si rivolga al Suo avvocato, che certamente conosce meglio di me la pratica e saprà ben indirizzarla.
      Cordiali saluti
      Avv. Cirri

  3. Buonasera, porto la mia esperienza, in quanto separata e madre di 3 figli. Alla separazione, il padre artigiano edile, ha insistito e ottenuto l’affido condiviso con collacaUone dei figli presso la madre, in quanto lui viaggia spesso per lavoro. I termini stabiliti dal tribunale, oltre alle vacanze estive, natalizie, pasquali ecc, tutte a metà, ci dovrebbero essere weekend alternati e 2 pomeriggi a settimana. Il padre, ha sempre bellamente glissato i due pomeriggi in settimana, quando c’è è uno soltanto, come le vacanze estive mai fatto più di una settimana, le festività non ne parliamo. In oltre parte per lavoro per più di un mese anche senza preavviso. Mi chiedo se è “impugnabile” un affido che di fatto non c’è o se in qualche modo è possibile imporre il rispetto dell’affido stesso.

    1. Buonasera,
      certamente può attenzionare al Tribunale la situazione.
      eventualmente, potrà essere valutato in punto tanto della modalità di affido quanto dell’entità del contributo al mentenimento della prole.
      Cordiali saluti
      Avv. Cirri

  4. Buongiorno! Il pricipio è ottimo e sarebbe auspicabile, purtroppo, anche se si mantengono rapporti civili, non sempre è attuabile. Il mio ex marito, che se ne è andato ad abitare a 30 km, e che lavora 8.00/18.00, non tiene mai la figlia in settimana, né la viene a trovare, perché lavora (lavoro anche io dalle 8.00 alle 17.30,ma x fortuna ho i miei genitori che fanno da baby sitter), il week end una volta la tiene dal venerdì sera al sabato a pranzo, e il successivo dal sabato mattina alla domenica sera. X il resto se ne lava le mani. Gli avevo chiesto un’integrazione economica di 40€ al mese, ma ovviamente non se ne parla. Pazienza. La bambina è comunque serena, ed è la cosa prioritaria. Cordiali saluti!

  5. Buon giorno Avvocato. Sono una donna separata con 2 figli di 5 anni. Il mio ex marito non sta’ rispettando gli accordi presi e firmati davanti a un giudice e tra i nostri litigi lui mi ha sempre detto che farà in modo di togliermi i bambini, i soldi x il mantenimento dei bambini e la casa dove risiedo con i bambini nonostante sia stata io a volere la separazione x il suo tradimento che durava da 4 anni e senza nessun motivo valido in quanto madre che fa il suo dovere. Le minacce scaturite sono emerse da quando ho iniziato a rifarmi una vita con un nuovo compagno. È da un mese che si sta trattenendo uno dei miei figli facendolo dormire con lui a casa della sua compagna lasciandolo poi in custodia alla mamma della compagna dato che lavorano tutti e 2 mentre io sto a casa ad accudire l’altro mio figlio essendo disoccupata. Quando chiedo all’altro mio figlio del perché non voglia più tornare a casa a dormire o perlomeno a stare un po’ con me , non mi risponde, oppure dice x mezzo che il padre gli compra questo e quello vuole andare sempre con lui. So già che è il padre a manovrarlo cosa che però non riesce ancora a fare con l’altro bambino x poi volermi portare in causa dicendo che i bambini li sta tenendo lui quindi non avrei più il diritto dell’assegno x il mantenimento dei bambini e quindi dato che non vorranno risiedere più con me avrà la possibilità di togliermi anche la casa. Non ho mai messo i bambini contro il padre, anzi…quando non volevano andare lì invogliavo io e ho sempre cercato di stare in pace con lui nonostante le sue continue cattiverie nei miei confronti. Quindi, prima che possa perdere il diritto di stare con i miei figli e il loro l’amore nei miei confronti solo x questioni sicuramente economiche che io nn mi posso permettere…ma anche se me lo potevo permettere non accontenterei tutti i capricci dei miei figli…cosa posso fare a riguardo? È giusto che lui si possa comportare così senza commettere ( reato) x quello che era stato concordato? In attesa di una sua risposta la ringrazio e le auguro una buona giornata

    1. Buonasera Daniela,
      mi descrive una situazione molto grave che va affrontata con rapidità.
      Occorre l’intervento di un avvocato.
      Da dove mi scrive?
      Avv Cirri

  6. Giorno… Come comportarsi quando i bambini nn vogliono andare dal padre? Cerco di parlare cn il mio ex marito e far capire che cmq anche lui deve essere un po più presente, di prenderli anche un’oretta durante la settimana… Io ho due figli uno di 14 e la piccola di 7anni…

    1. Buongiorno
      A volte succede e sicuramente è bene capire il perché.
      Nell’interesse dei figli che stanno così manifestando un disagio (non necessariamente riconducibile al padre ).
      Si rivolga a un terapeuta per capire cosa fare.
      A presto
      Avv. Cirri

  7. Buongiorno io vorrei porle un domanda? Ma un uomo separato con due figli che paga regolarmente tutto e che lavora in cantiere e parte da casa al mattino alle 6 e torna alla sera alle 18.30, può essere obbligato dalla ex moglie a prendere i bambini in settimana obbligandolo all’intervento di un beby sitter aggiungendo un costo aggiuntivo a quello già corrisposto?

    1. Barbara buonasera
      Purtroppo sì!
      Ma per quasi tutti i tribunali quella è una spesa straordinaria che non necessita sere concordata.
      E quindi va divisa.
      Avv. Cirri

  8. Buonasera Avvicato, io sono mamma di 2 bambini (3 e 2 anni) non mi sono mai sposata con il papà…ma sa un anno siamo separati, a chi posso rivolgermi per definire spese di mantenimento….e regolarizzare i giorni con cui stare? Fin’ora abbiamo trovato, oltre il lato economico, ottima intesa nel gestire i bambini e i giorni…ma spesso si verificano problematiche da parte del mio ex compagno che mandano a monte i giorni con cui dovrebbero stare con lui e io spesso mo trovo a cambiare la mia organizzazione in virtù delle sue difficoltà. Grazie per il servizio che rende!

    1. Alessia buongiorno!
      Grazie delle belle parole.
      Allora: se non siete sposati potete anche fare un accordo scritto tra voi ma io lo sconsiglio perché il giorno che vengono fuori problemi è meglio avere un provvedimento del tribunale, sempre.
      Da dove mi scrive?
      Avv Cirri

  9. Il padre Dei miei figli vive in un’altra regione, 240km circa, non è presente nella loro vita se non due/quattro giorni al mese. Non partecipa a spese importanti, non di interessa alla scuola e ovviamente i ragazzi hanno poco rapporto anche quando lo vedono. C è modo di obbligarlo a fare il suo dovere da padre? Perché qui, mi dicono tutti di no i suoi colleghi! È incredibile

    1. Buongiorno,
      non so se c’è un provvedimento che lui dovrebbe rispettare.
      Se c’è ci sono strumenti per agire contro di lui, sicuramente non lo si può costringere ad essere un padre che non vuole essere ma le spese le deve pagare e i turni li deve rispettare.
      Avv Cirri

      ps: da dove mi scrive?

  10. Buongiorno Avvocato.
    Il provvedimento del giudice x vacanze estive cita “2 settimane consecutive col figlio”dubque il rientro è previsto la sera del 14esimo gg oppure la mattina del 15esimo?
    O addirittura sono 15 i gg con rientro al mattino del 16esimo?
    Perché non mi è chiaro e in caso di disaccordo fa la differenza.
    Grazie se mi risponderà.
    Roberta

    1. Roberta buonasera,
      il numero dei giorni deve corrispondere alle notti.
      15 giorni vuol dire che se lo prende il 7 va reso il 22
      A presto
      Lorenzo Cirri

  11. Buonasera,
    volevo avere conferma sulle mie possibili richieste da avanzare sul calendario dei tempi di permanenza. Nostra figlia compirà 5 anni ad Ottobre, io ed il padre non siamo sposati. Abbiamo optato per un affidamento condiviso con prevalenza maggiore presso me che sono la mamma. Vorrei richiedere la seguente tempistica:
    – un weekend alternato dal venerdi sera alla domenica sera
    – due/tre pomeriggi a settimana con il papà da quanto esce da scuola (ore 16:00 alle 19;30/20:00 circa)
    – vacanze estive 15gg per uno
    -vacanze natalizie una settimana per uno
    – Pasqua ad anni alternati
    Sono richieste ragionevoli? io lavoro da dipendente dal lunedì al ven 9 – 15:00, lui ha un’agenzia immobiliare propria con dipendenti ed ha quindi una facile gestione ed orgnanizzazione del tempo più libera.

    1. Buongiorno Francesca,

      mi paiono richieste ragionevoli. Potreste anche pensare di inserire il pernotto infrasettimanale presso il padre.
      Ad ogni modo se siete d’accordo sulla turnazione illustrata, ritengo che il Tribunale autorizzerebbe l’accordo senza problemi alcuno.
      Cordiali saluti
      Avv. Lorenzo Cirri

  12. Buongiorno,
    sono una mamma divorziata con due bambine. Con loro padre abbiamo optato per un affidamento condiviso con prevalenza presso me. Le bambine stanno con loro papà il mercoledì dopo uscita dalla scuola fino a giovedì mattina accompagnandole a scuola e poi i weekend alterni da venerdì dalla uscita da scuola fino a lunedì mattina sempre accompagnandole a scuola.

    La mia domana è, chi tiene le bambine quando non c’è la scuola? Lui le mattine, quando non c’è la scuola me le porta a casa mia e nelle giornate guando dovrebbe ritirarele a scuola, non esendoci la scuola, viene ritirarle nell’orario di fine scuola anzi di doposcuola a casa mia, quindi io sono costretta stare a casa con loro tutto il tempo. Entrambi lavoriamo, quindi non mi è possibile stare a casa tutto il tempo.
    Ho chiesto al mio ex di turnisare le mattinate quando loro sono a casa da scuola cioè 6 giorni al mese lui o sua mamma e 14 giorni io, ma non ne vuole sapere.

    Come si gestiscono queste situazioni? Devo coprire tutto il tempo che loro non sono a scuola io, perchè ho affidamento prevalente? Grazie

  13. Buonasera, sono un papà separato che ha due figli di cui uno maggiorenne, il secondo ha 15 anni. Nel contratto di separazione con affidamento congiunto è stato concordato un assegno per la mia ex moglie di euro 400 , mi chiedo se questo mi è dovuto anche nel caso in cui i figli permangano da me e vivano con me per la maggior parte del tempo. Grazie.

  14. Buongiorno , sono una mamma di un bambino di 10 anni che vuole tornare nel paese di origine , se il padre non è d’accordo so che non sarebbe possibile , vorrei sapere in quale età sarebbe possibile se il bambino fosse anche d’accordo di accompagnarmi.

    1. Buongiorno,

      in assenza di accordo del padre non può decidere il figlio di soli 10 anni.
      I figli possono essere sentiti dal giudice, di norma, a partire dai 14 anni di età.
      Cordiali saluti
      Avv Lorenzo Cirri

  15. Bongiorno, io e il mio ex marito siamo divorziati da 4 anni ormai, abbiamo due figli di 12 e 10 anni, consensualmente abbiamo deciso che i bambini restano con con lui dal sabato mattina fino al lunedì alle ore 21:00,questo in sede di divorzio, in un secondo momento date le circostanze e impegni di lavoro di comune accordo abbiamo preferito che stessero dal padre dal venerdi fino alla domenica sera, ultimamente però, adesso che i bambini si sono fatti un po’ più grandi uno di loro in particolare, ha il desiderio di stare un po’ in più con il padre, per me non ci sono problemi e non ci sono mai stati ma sinceramente noto che a deciderlo sia più il padre che il figlio, in quanto spesso vengo avvertita quasi all ultimo minuto che non rientreranno a casa, e se qualche volta mi oppongo perché ritengo necessario il loro rientro a casa,in risposta mi viene detto che i bambini sono grandi abbastanza per decidere e che lui non ha nessuna intenzione di riportarmeli se è questo il loro desiderio. Adesso la mia domanda è questa, cosa posso fare per far rispettare i giorni stabiliti? Non voglio che il mio essere elastica sia la regola e che i miei figli decidano come, quando e quanto restare con uno dei due, tra l altro senza previo accordo in anticipo con il padre anche se nel divorzio c’è scritto che i minori potranno vedere i genitori ogni volta che vogliono.

    1. Buongiorno,

      chieda al padre di essere più fedele alle pattuizioni del divorzio.
      In caso di inosservanza può segnalarlo ai carabinieri.
      Se preferisce, però, ufficializzare la turnazione attualmente seguita, deve presentare ricorso per la modifica delle condizioni di divorzio.
      Saluti
      Avv. Cirri

  16. Buongiorno Avv. Cirri,

    Mi rivolgo a Lei per esporre una questione relativa alla mia ex compagna, in particolare in merito ai tempi concordati per il nostro figlio. Attualmente, operiamo con un affidamento condiviso senza assegno di mantenimento e seguendo un calendario stabilito come da Lei descritto nel suo articolo, riguardante i giorni di frequentazione con nostro figlio. Decisione pressa dal tribunale, dopo una CTU richiesta da parte mia, dove ed emerso che la madre non rispetta la biogenitorialità nei confronti del padre e mostra un carattere aggressivo. Inoltre, prende decisioni pensando che ciò che è bene per lei lo sia anche per mio figlio, portandolo a frequentare una sorta di setta religiosa senza il mio consenso. Nonostante io fossi in disaccordo, il mio parere non era stato rispettato, e ho dovuto constatare che mio figlio non festeggia più alcune festività come Pasqua e Natale, in quanto li considera festività inventate.

    Purtroppo, a causa di impegni lavorativi, talvolta mi trovo nell’impossibilità di prendere mio figlio per un fine settimana, soprattutto il venerdì e il sabato, e a volte anche durante la settimana. Quando sono fuori città. Tali situazioni non si verificano spesso; negli ultimi 6 mesi, la signora ha dovuto tenere mio figlio per 5/6 giorni. Ho comunicato queste date con ampio anticipo, proponendo di modificare il calendario in mia assenza, in modo da poter trascorrere del tempo con mio figlio e recuperare i giorni che doveva trascorrere con la madre.

    Tuttavia, la madre non risponde né ai messaggi né alle telefonate e sembra ignorare deliberatamente le mie comunicazioni. Quando si avvicina la data prevista, comunica tramite mio figlio di 13 anni che lui può rimanere con la mamma e che fa questo favore a me. Successivamente, mi sono trovato a dover affrontare un ricorso in tribunale con la richiesta di modificare il tipo di affidamento, sostenendo che io abbandoni mio figlio e che mio figlio passa più tempo con la madre. Inoltre, viene richiesto anche un assegno di mantenimento. Tutto per tenerlo alcuni giorni in più. Ho una figlia di 24 anni di un altra relazione che potrebbe rimanere con lui in casa, ma la signora non accetta perché secondo lei mia figlia e troppo piccola per badare suo fratello. Loro vanno molto d’accordo.

    Non riesco a stabilire una comunicazione diretta con lei, e nel frattempo, quando mio figlio deve tornare da lei o io devo prenderlo, lei decide orari molto variabili. A volte lo prende nel pomeriggio, altre volte la sera, e a volte, quando devo prenderlo da casa sua, si rifiuta e dice che lo porterà dopo pranzo. In pratica, non rispetta un orario preciso.

    Vorrei pertanto chiederle quale dovrebbe essere l’orario di permanenza di un figlio con il padre durante i suoi giorni di visita, secondo la legge. Nella decisione del tribunale non e specificato parla dei giorni ma no di un orario preciso.

    La ringrazio per la sua disponibilità e assistenza in questa situazione.

    Regene

    1. Buonasera
      Che una ragazza (donna direi) di 24 anni non possa tenere un bambino è pura follia.
      A quell’età potrebbe tranquillamente essere già madre.
      È ovvio che sono pretesti.
      Queste dinamiche su sarebbe dovute appianare in sede di CTU.
      Per una risposta su quale soluzione adottare (o quantomeno tentare) dovremmo incontrarci.
      Sempre che non abbia già un legale.
      Grazie per aver scritto.
      Lorenzo

  17. Da un mese la mia compagna ha scelto di separarci e tornare a casa sua. Si e’ portata via il bambino di 19 mesi.
    Il tutto senza nemmeno usare un metodo graduale.
    Abitiamo a 200 mt di distanza…ma nonostante questa vicinanza,non riesco a vedere il bambino come vorrei.
    Ho contato 28 ore in 20 giorni..di cui 14 in sua presenza.
    Io ho chiesto piu’ volte di poterlo vedere di piu …anzi alla pari..ma lei fa finta di non sentire.
    Al omento e’ tutto in mano agli avvocati
    La sua proposta e stata di poterlo vedere il giovedi 3 ore e il sabato o domenica 8 ore (di cui 2 deve fare la nanna pomeridiana) .
    Naturalmente ho rifiutato facendo una controproposta di vederlo entrambi un giorno a testa e io ho dato la possibilita alla mamma di potere venire a casa mia anche quando il bambino lo dovrei tenere io.
    Ha rifiutato la mia controproposta con un’altra sua proposta dove aggiungeva un giono in piu alla settimana.
    Naturalmente ho rifiutato e ho ripresentato la mia controproposta senza alcuna modifica.
    Domanda…puo’ la mamma comportarsi cosi’ senza alcuna sentenza ?
    E giusto sia andata via di casa e portare via il bambino dal luogo dov’e’ cresciuto ?

    1. Buonasera,
      se ci sono colleghi in campo la deontologia mi vieta tassativamente di dare pareri in merito.
      Farei solo danni.
      Loro conoscono meglio di me la situazione.
      Mi spiace.
      Lorenzo

Lascia un commento

Pubblicato
Maggio 18, 2020
Cateogoria

Articoli correlati