Separazione e divorzio, siano giudiziale o consensuale, sono due figure giuridiche che hanno preso atto di fenomeni sociali presenti nella nostra società, fenomeni che hanno rivoluzionato il concetto sociale e personale della famiglia. Oggi è possibile regolare e disciplinare l’assetto che prende la famiglia dopo questi eventi, il tutto mantenendo come priorità l’interesse dei figli nati dal matrimonio. Separazione e divorzio, nelle due forme giudiziale o consensuale, possono essere due tappe indolori e di puto riordino della propria vita. La scelta dei ricorsi consensuali risulta sicuramente quella più indolore, in caso contrario la lite persevera anche per anni, trascinarsi con aggravio anche dei costi quando non si raggiunge un accordo e si chiede che sia il giudice a definire il tutto, essendo le parti su posizioni avverse e non conciliabili.
Le cose si fanno difficili quando vi sono recriminazioni non sopite e i coniugi si schierano su fronti diversi, scontrandosi necessariamente sul fronte patrimoniale. I criteri guida da prendere in considerazione sono la durata del matrimonio, nonché quello che era il tenore di vita dei coniugi all’interno dello stesso. La casa coniugale, indipendentemente dalla proprietà della stessa, sarà assegnata (non in proprietà ma “in uso”) al genitore che ha il collocamento dei figli, solitamente la madre. Il genitore economicamente più forte avrà l’obbligo di una contribuzione più elevata per il mantenimento dei figli. Discorso a parte e particolarmente spinoso si ha quando tali somme non vengono versate, lasciando l’altro coniuge nel problema di affrontare spese ordinarie e straordinarie. Al coniuge creditore non rimane che la possibilità dell’esperimento di azioni esecutive, se si è già in possesso di titolo idoneo e la controparte possiede beni o stipendio o pensione, oltre l’estrema ratio della denuncia querela ai sensi dell’art. 572 c.p.
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2 risposte
Salve buonasera, il mio ex non marito ne coppia di fatto mi ha lasciato per altra donna, abbiamo una bambina di 7anni che non è abituata per niente a stare con lui e neanche vuole dormirci perché è stata sempre crescita da me ed ha un rapporto molto stretto con me, la casa è di sua proprietà paga un mutuo, ed ha uno stipendio di 1600 euro mentre io sono disoccupata, per adesso lui mi sta’ dando il mantenimento della bambina di 200 euro e molto mi aiutano i miei genitori, vorrei sapere se vado in causa giudiziale quanto mi spetterebbe come mantenimento della bambina e per quanto riguarda la casa, e come comportarmi visto che lei non vuole stare con lui grazie
Buongiorno Avvocato,sono in procinto di firmare l’atto di separazione consensuale chiesta dalla moglie ma ho dei dubbi. Lei ha chiesto l’affidamento congiunto con dimora da lei del figlio di 9 anni,e di conseguenza l’usufrutto dell’appartamento da me comprato prima di conoscerla ,del quale appartamento sto pagando il mutuo,300€ di mantenimento del figlio che dopo la scuola (fino alle 16) sta dai nonni paterni e quindi con me fino a dopo cena in quanto lei lavora e fino alle 20,30circa non rientra. In pratica lavora 6 giorni su sette e nei mesi estivi anche la domenica. Tra l’altro è proprietaria di un appuntamento. Possibile che debba andare così?
Grazie per la risposta
Matteo