L’assegno divorzile, dopo la sentenza del giudice, può essere modificato?
Sì, può essere modificato, sia in senso migliorativo che in senso peggiorativo. L’art. 9 L. 898/70 prevede che, qualora dopo la sentenza di separazione siano sopravvenuti dei giustificati motivi, la parte può chiedere, con ricorso al tribunale, una modifica dei contributi che devono essere erogati in favore dell’ex coniuge.
Dunque, a seguito delle mutate condizioni economico-patrimoniali di uno dei due coniugi, il giudice decide, al ricorrere dei vari presupposti, di incrementare, ridurre o addirittura revocare gli oneri previsti in capo all’ex coniuge obbligato.
L’istituto della revisione dell’assegno risulta assolutamente opportuno in quanto consente di adeguare nel tempo gli obblighi del coniuge onerato, conformemente all’effettiva situazione economico-patrimoniale di entrambi.
Come funziona il giudizio di revisione dell’assegno?
Anzitutto è necessario premettere che, una volta presentata istanza da parte di uno dei due coniugi al Tribunale per richiedere la revisione dell’assegno, il giudice non potrà procedere ad una rivalutazione ex novo sull’ammontare degli obblighi, ma dovrà comunque prendere come punto di partenza le valutazioni che erano state espresse in sede di assegnazione, potendo però adeguare gli obblighi all’attuale situazione di fatto.
In particolare il giudice dovrà verificare l’effettività della sussistenza dei giustificati motivi sopravvenuti.
Cosa si intende per i giustificati motivi sopravvenuti?
Si tratta di una serie d’ipotesi, verificatesi dopo lo scioglimento del matrimonio, idonee a mutare le condizioni economico/patrimoniali di entrambi gli ex coniugi (o di uno solo dei due) e che comportino un’alterazione degli equilibri economici che erano stati raggiunti, in sede di divorzio, con il provvedimento del giudice.
A titolo esemplificativo, per giustificati motivi si intendono:
- notevole incremento reddituale del coniuge beneficiario dell’assegno;
- riduzione delle complessive risorse economiche del coniuge obbligato a versare l’assegno;
- nascita di figli per il coniuge obbligato, e quindi la formazione di un nuovo nucleo familiare;
- assunzione lavorativa (anche in nero) del coniuge beneficiario dell’assegno;
- stato di disoccupazione dell’obbligato;
- nuova convivenza del beneficiario;
- svalutazione monetaria se prevista espressamente dai coniugi in sede di separazione consensuale;
Al momento della separazione o del divorzio, il giudice, nello stabilire quale sia il coniuge obbligato al mantenimento e l’ammontare dei suoi obblighi, deve garantire, come finalità primaria, che al coniuge “debole” venga assicurato un tenore di vita uguale (o comunque similare) a quello tenuto in costanza di matrimonio.
E’ proprio per questo motivo che può accadere che il mutamento della situazione economica di entrambi, o di uno dei due, possa rendere necessaria una modifica in senso peggiorativo o migliorativo delle somme da versare.
Varie sentenze hanno chiarito come un eventuale miglioramento della situazione di uno dei coniugi, non comporti automaticamente il sorgere del diritto ad ottenere una revisione dell’assegno.
Infatti il giudice dovrà prima di tutto verificare l’effettività di tali mutamenti; e poi dovrà accertare che, a seguito di queste cause sopravvenute, siano effettivamente mutati gli equilibri raggiunti al momento della determinazione dell’assegno.
Quali sono gli scenari prospettabili?
Fondamentalmente le possibilità sono quattro:
– a seguito dell’istanza il giudice ritiene di non doverla accogliere: in questo caso continueranno a far fede gli obblighi originariamente previsti;
– il giudice ritiene che la situazione economica di uno dei due coniugi sia peggiorata: in questo caso se a peggiorare dovesse essere la situazione del coniuge obbligato potrebbe essere presa in considerazione l’ipotesi di una riduzione; se invece a peggiorare fosse la situazione del coniuge beneficiario, l’importo dell’assegno potrebbe essere aumentato;
– la situazione economica di uno dei due potrebbe essere migliorata: se a migliorare fosse la situazione economica del coniuge beneficiario il giudice potrebbe diminuire l’importo ritenendo che, per tenere uno stile di vita paragonabile a quello precedente, ha bisogno di meno denaro da parte dell’ex coniuge;
– qualora infine il giudice dovesse ritenere che la situazione economica del beneficiario, per qualunque motivo sopravvenuto, sia tale da non necessitare più di un contributo da parte dell’obbligato, potrebbe anche disporre la revoca dell’assegno.
Si rimanda anche ai seguenti ARTICOLI:
Come si Calcola l’Assegno di Divorzio (Ultime Novità)
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34 risposte
Buongiorno,
Il giudice dietro una richiesta iniziale di 1600 € ha stabilito che io invalido civile (75%) disoccupato debba versare 750€ al mese anche se percepisco solo 298€ di assegno INPS.
Nell’ assegno di mantenimento sono sempre state comprese le spese di affitto dell’abitazione dove mia figlia 9 anni viveva con la mia ex moglie tra poco il tribunale renderà effettiva la separazione che gli avvocati di lei hanno sempre suggerito di non firmare, adesso che ho scoperto che lei convive da 5 mesi con il suo nuovo compagno a casa di lui senza più pagare l’affitto posso chiedere di decurtate i 400€ circa che lei ha sempre pagato per l’affitto? E vista la
mancanza di contratto di locazione cosa posso fare per i mesi in cui asseriva di pagare anche se non lo faceva?
Buongiorno
Mi pare di capire che lei ha già un avvocato, giusto?
Buonasera… L’assegno di mantenimento del figlio maggiorenne (STUDENTE) può avere una revisione considerando che ha avuto solo l’aumento ISTAT nel corso degli anni(circa 15)tra l’altro saltuario e le esigenze di un figlio di 19 anni non sono le stesse di uno di 4?? Grazie mille
Buonasera
Per i motivi per i quali si può chiedere un aumento la rinvio al relativo articolo.
Qui sarebbe impossibile riassumerli.
Se poi ha bisogno chiami in studio.
Avv. Cirri
Buon giorno avv. un informazione :
Il mio ex versa mantenimento per figlio 23enne di 280€ comprese di spese extra , adesso dopo che L anno scorso già siamo stati dinanzi al giudice perché voleva annullarmelo per comportamento inerte (senza prove) il giudice ha rigettato la domanda dandogli l aumento di 10€ … nel frattempo mio figlio ha trovato lavoro come stagista per 6 mesi 500€ mensili , lui mi ha inviato una negoziazione assistita nel frattempo io ho accettato e non hanno rinnovato il contratto a mio figlio , ( quindi soldi buttati) adesso per non andare contro ad ulteriori spese a ciò se rifiuto per mancato accordo presentando la disoccupazione di mio figlio , posso far aggiungere una clausola che se vengo citata ancora senza prove gli oneri sono a suo carico? La ringrazio per il suo riscontro
Buonasera
Spero di aver capito bene perché la seconda parte è un po’ contorta.
Può far mettere una clausola che se la sentenza le darà ragione lui le rimborserà le spese legali.
Avv. Cirri
Salve, mio figlio ha cambiato residenza, da quella della madre, che percepisce l’assegno è andato a vivere con mia sorella, sua zia.
La madre quindi tutti i mesi gli bonifica l’assegno che gli invio (pignorato dal mio stipendio). La madre non vuole più ricevere l’assegno perche gli aumenta l’isee. Per revocare l’invio dell’assegno alla madre e darlo direttamente a mio figlio mi posso recare direttamente dal giudice tutelare o ho bisogno di un Avv.?
E se mio figlio non vive più con la madre, anche lei dovrà versargli un mantenimento come faccio io?
Grazie
Buongiorno
Va presentato un ricorso al giudice.
E ci vuole avvocato. Si.
Avv. Cirri
Salve avv. mi può dare un consiglio?
Come viene definita L indipendenza economica di un figlio? Le spiego il caso:
Divorziata lavoro a tempo determinato guadagno 1100€ al mese e pago mutuo 400€ al mese(abitazione acquistata dopo divorzio) mio figlio 23 anni lavora guadagnando 500€ mensili come tirocinante rimborso spese ! Il padre mi ha inviato una lettera dicendo di trovare un accordo per togliere il mantenimento perché il suo avv.lo reputa indipendente ! Secondo la sua vasta esperienza , mi conviene non accettare ? Se mi manda a chiamare in tribunale , pensa che il giudice tenga presente questa situazione? Niente spese extra
Lui guadagna tra 1250/1300
Grazie per il consiglio.
Buonasera
Con un contratto da tirocinante e 500€ al mese non è ASSOLUTAMENTE indipendente.
Casomai può ottenere lui una riduzione ma non certo eliminazione.
Avv. cirri
Grazie per la risposta lui versa 250€ e’tanto?
E’ il contributo standard….
Buon giorno avv. quindi io sono nel giusto per quello che mi versa…? mi posso battere per mantenere questa cifra? O meglio evitare?
Comunque la ringrazio veramente per la gentilezza mostrata e per le risposte date … buona giornata
Buongiorno,
io mi batterei perché ha i suoi diritti da far valere!
E quelli di suo figlio soprattutto…..
Buona sera avvocato :
Come si fa a riconoscere quando una negoziazione assistita tra avvocati e’obbligatoria è facoltativa ? Quando non c’è L accordo il caso deve essere riesaminato dal giudice? Grazie
Se non c’è accordo fate ricorso al giudice e decide lui..
E in caso di decisione del giudice ! Ognuno paga le sue spese? Oppure c’è rischio di spese processuali? Grazie
Buonasera,
è rarissimo che le spese vengano addossate a uno dei due nelle separazioni giudiziali (a volte nemmeno nei casi di addebito).
Avv Cirri
Buon giorno avv. scusi se la disturbo ma volevo un informazione .
Il mio ex divorziati da 10 anni voleva togliere il mantenimento a mia figlia 24 anni lui diceva con il suo legale che c’erano i presupposti quindi mi ha inviato una negoziazione assistita divisa in 3 incontri , adesso a mia figlia non hanno rinnovato il contratto che era di 6 mesi percependo solo 600€ mensili e come stagista tanto che la regione non lo riconosce come lavoro , adesso io volevo sapere dato che ci sarà L ultimo incontro e io dirò di no perché non ci sono presupposti , c’è possibilità di far richiamare l ex poiché mi chiama quasi ogni anno per togliere mantenimento ed io spendo tanti soldi per niente? Posso farmi rimborsare? Grazie dell attenzione
Buongiorno,
direi che i presupposti non ci sono.
Ma nella negoziazione assistita non ha un avvocato?
A presto
Avv Lorenzo Cirri
Buonasera vorrei sapere se a fronte di una nuova convivenza della mia ex sono dovuto a dare il mensile per le mie figlie che vivono con me per almeno 15 giorni al mese
Buongiorno
La convivenza stabile fa cessare il diritto a ricevere assegno mantenimento moglie.
Non quello dei figli.
In ogni caso lo deve decidere il giudice.
A presto
Avv. Lorenzo Cirri
Buongiorno, la mia ex moglie ha purtroppo problemi psichiatrii insorti ultimamente per cui le nostre due figlie non vivono con lei da ormai più di due mesi e lei non se ne occupa per nulla . Una vive con me e l’altra per sua comodità dalla nonna materna pertanto nella speranza che la mia ex moglie riprendesse le cure che la stabilizzano io ho momentaneamente interrotto il versamento dell’assegno mensile in quanto mi occupo io in toto delle due ragazze, il tutto in accordo con i familiari della mia ex moglie. Non volevo arrivare a ciò ma penso che ia debba giustificare la mia decisione in sede legale con tutte le conseguenze del caso. Grazie
Francesco buongiorno
Si. Senza un provvedimento del giudice non può sospendere il mantenimento.
Avv. Cirri
Buongiorno avvocato io sono divorziata dal 2019 e mi porto avanti il procedimento del giudice tutelare inserito ormai dalla separazione ora io volevo fare un ricorso delle clausole di divorzio pwrche i bimbi non vogliono più pernottare dal padre e lui mi passa veramente poco 300 euro per entrambi i bimbi il vecchio avvocato mi ha proposto di accettare una cifra sotto il minimo di legge… ora nessun avvocato mi vuole fare il ricorso perché ce il giudice tutelare di mezzo ma io mi chiedo come si può togliere il giudice tutelare una volta introdotto? E come posso far valere i miei diritti visto che i bimbi non vogliono andare dal padre a dormire sono sempre con me e lui non versa neanche le spese extra? Grazie
Buonasera Sig.ra Debora,
la sua situazione necessita di essere approfondita con i documenti alla mano.
Deve rivolgersi ad un avvocato che saprà certamente indirizzarla.
Può contattarmi allo studio allo 055.574623 per un appuntamento.
Un cordiale saluto
avv. Lorenzo Cirri
Buonasera Avvocato, sono separata da febbraio 2018, 2 figli maggiorenni con assegno di mantenimento figli 600 euro. Il padre non ha mai versato l’assegno per il minore perché iniziava a lavorare con contratto di apprendistato, che si rinnovava ogni 2 3 mesi e temporaneamente trasferito a casa sua senza mai cambiare la residenza. Dopo circa 1 anno non gli è stato rinnovato il contratto. A luglio 2020 gli ho pignorato il c/c, dove ha fatto in tempo a spostare tutto e ho proseguito con lo stipendio. A luglio 2020 richiede il divorzio sempre alle sue condizioni (come in separazione) e da ottobre non versa più l’assegno anche per altro figlio, per cui non accettando ho richiesto il divorzio. A novembre ha inviato difensiva per udienza presidenziale richiedendo la totale revisione dell assegno, in quanto i 2 figli sono a suo dire nullafacenti e poi altro ancora, ma il presidente ha confermato gli accordi di separazione. Posso continuare con il pignoramento o mi devo fermare a novembre data in cui ha richiesto la modifca? Tra l’altro nella difensiva (se dovessi perdere) richiede l’addebito totale delle spese processuali a mio carico. La ringrazio anticipatamente
Nunzia buongiorno
Il mantenimento è dovuto finché il giudice non dispone diversamente.
Comunque chieda all’avvocato che la sta seguendo.
Lui conoscerà i dettagli del suo caso molto meglio di me.
Grazie per aver scritto
Avv. Cirri
Mio marito versa l’assegno di mantenimento alla sua ex coniuge casalinga con reddito 0, di euro 1570 nel quale sono comprese le 400 euro per il figlio di anni 37 coinvivente con la madre ma autonomo economicamente essendo un giornalista. La casa in cui abitano è di proprietà di mio marito. Si sposarono nel 1982 separati nel 1987. Nel 2004 mio marito ed io ci siamo sposati e dal nostro matrimonio è nato un figlio che attualmente ha 15 anni. Mi chiedo se è possibile che con la revisione tutto ciò che può essere tolto sono le 400 euro al figlio quasi quarantenne? E nostro figlio minore non viene considerato ? Lei ha 63 anni e non ha mai voluto lavorare. Mio marito è un medico in pensione che attualmente lavora in una clinica . Si è sempre spaccato in quattro a lavorare ma non mi sembra giusto che debba continuare a pagare questa parassita e ingrata ex moglie
Buongiorno,
confermo l’orientamento seguito dal Giudice.
E’ giusto eliminare l’assegno per il figlio. Per il coniuge se privo di mezzi ed in considerazione dell’età avanzata, sussiste l’obbligo di mantenimento.
Saluti
Avv Cirri
Buongiorno, dopo accordo consensuale in cui rinuncio all’assegno divorzile (casalinga), mi rimbocco le maniche ora lavoro, prendo un assegno di mantenimento dei figli e la casa è stata assegnata a me. Dopo di che mi fidanzo e mi chiama in giudizio per il divorzio il mio ex con l’intento di togliermi la casa e il mantenimento dei figli dicendo che convivo. E’ possibile?
Buongiorno,
per l’assegnazione della casa la domanda non è fondata.
La richiesta di revoca dell’assegno si, stante la nuova convivenza.
Saluti
Avv. Cirri
buongiorno,
mi è arrivata la sentenza sul divorzio.
la mia ex aveva chiesto 700 euro di assegno divorzile.
il giudice ha concesso 400 euro .
quello che non riesco a capire, perchè non tenuto conto che, la mia ex lavora da 22 anni con contratto a tempo indeterminato, percependo 900 euro di stipendio.
non ha prestiti, mutui, e abita a casa di sua madre.
Buonasera
Gli aspetti che vanno presi in considerazione per quantificare in assegno di mantenimento sono tantissimi.
Da una parte e dall’altra.
Quelli che lei mi fornisce sono pochi.
Non conosco la causa quindi penso che la persona più giusta per darle una risposta sia l’avvocato che la ha seguita.
Grazie per aver scritto.
Lorenzo