Giugno 12, 2025

Si può lasciare i figli con il nuovo compagno? Aspetti giuridici e psicologici della nuova genitorialità allargata

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Si può lasciare i figli con il nuovo compagno? Aspetti giuridici e psicologici della nuova genitorialità allargata

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La trasformazione delle strutture familiari nella società contemporanea impone una riflessione approfondita sui nuovi equilibri relazionali che si creano dopo la fine di un matrimonio. Il diritto di famiglia si evolve costantemente per rispondere alle esigenze di un contesto sociale in cui le famiglie allargate rappresentano una realtà significativa. La domanda se “si può lasciare i figli con il nuovo compagno” è solo la punta dell’iceberg di una questione più complessa che tocca aspetti giuridici, psicologici e sociali. Secondo i dati ISTAT, in Italia oltre il 30% delle separazioni coinvolge minori, mentre uno studio legale Firenze specializzato in diritto familiare gestisce mediamente oltre 50 casi annui relativi a controversie sulla frequentazione dei figli con nuovi partner.

 

Diritti nuova compagna: limiti e possibilità nella relazione con i figli del partner

La nuova compagna di un genitore separato o divorziato si trova in una posizione giuridicamente delicata. La Corte di Cassazione ha stabilito che non esistono divieti normativi che impediscano la frequentazione tra il nuovo partner e i figli della coppia, purché si tratti di una relazione equilibrata e stabile. Questo orientamento si fonda sul principio della bigenitorialità, secondo cui la separazione scioglie il vincolo coniugale ma non elimina l’unicità familiare nell’interesse dei minori. I figli mantengono il diritto di partecipare alla vita quotidiana di ciascun genitore, compresa la possibilità di essere coinvolti nelle nuove relazioni sentimentali (Cass. Civ., n. 283/2009).

La letteratura psicologica conferma che un inserimento graduale del nuovo partner nella vita dei figli contribuisce al loro benessere, a condizione che i genitori chiariscano che le nuove figure affettive non sostituiscono in alcun modo quelle genitoriali (Tribunale di Milano, sez. IX, ord. 23/03/2013). Anche in caso di tentativi di riconciliazione dopo separazione falliti, l’introduzione di nuovi compagni deve avvenire con rispetto dei tempi emotivi dei minori.

Nella prassi, un avvocato matrimonialista esperto consiglia di procedere con cautela, rispettando le sensibilità dei minori e mantenendo un dialogo costruttivo con l’ex coniuge. La nuova compagna, pur avendo diritto a costruire una relazione con i figli del partner, deve agire con responsabilità e sensibilità, evitando di interferire con le dinamiche genitoriali preesistenti.

Per quanto riguarda la questione se si può lasciare i figli con il nuovo compagno, la risposta è generalmente affermativa, ma con alcune precisazioni importanti. Questa possibilità deve inserirsi in un contesto di collaborazione genitoriale e non deve mai andare a detrimento del rapporto con l’altro genitore. I tribunali valutano sempre caso per caso, considerando prioritariamente l’interesse del minore e la capacità del nuovo partner di garantire un ambiente sereno e adeguato.

 

Padre separato e nuova compagna: tempi e modalità di introduzione nella vita dei minori

Per il padre separato che inizia una nuova relazione, la questione di quando e come presentare la nuova compagna ai figli richiede particolare attenzione. La giurisprudenza non stabilisce un termine temporale preciso, ma indica chiaramente che deve trattarsi di una relazione stabile e duratura. Il criterio fondamentale resta sempre quello dell’assenza di pregiudizio per i minori coinvolti.

I tribunali possono intervenire, su richiesta dell’ex coniuge, imponendo un’introduzione graduale e ponderata della nuova figura affettiva. Questo approccio tutela l’equilibrio psico-emotivo dei bambini, permettendo loro di adattarsi progressivamente al nuovo assetto familiare. L’obbligo di comunicazione tra genitori separati rappresenta un aspetto cruciale in questa fase: informare preventivamente l’altro genitore dell’intenzione di presentare la nuova compagna ai figli è considerato non solo un atto di correttezza, ma anche un comportamento che favorisce il benessere dei minori.

Un AVVOCATO MATRIMONIALISTA competente suggerisce di considerare diversi fattori prima di procedere con la presentazione: l’età dei minori, il tempo trascorso dalla separazione, la stabilità emotiva dei bambini e la solidità della nuova relazione. L’approccio più efficace prevede generalmente incontri iniziali brevi e informali, in contesti rilassati e privi di pressioni, seguiti da un coinvolgimento più frequente solo dopo aver verificato le reazioni positive dei bambini.

Rispetto alla domanda se si può lasciare i figli con il nuovo compagno, la risposta dipende dal livello di confidenza e fiducia instaurati. Nelle fasi iniziali, è preferibile che il padre sia sempre presente durante gli incontri. Solo quando la relazione tra i bambini e la nuova compagna appare consolidata e serena, si può considerare la possibilità di brevi momenti di affidamento, sempre nel rispetto degli accordi di separazione e dell’autorità genitoriale condivisa con l’ex coniuge.

Le ricerche psicologiche evidenziano come una gestione equilibrata di questo processo favorisca l’adattamento dei minori e prevenga conflitti di lealtà, contribuendo alla formazione di nuove dinamiche familiari funzionali.

Si può lasciare i figli con il nuovo compagno? Valutazione giuridica e provvedimenti del tribunale

La questione se si può lasciare i figli con il nuovo compagno rappresenta un tema ricorrente nei contenziosi familiari post-separazione. Dal punto di vista normativo, il codice civile non offre indicazioni specifiche, ma l’art. 337-ter stabilisce chiaramente che il giudice adotta provvedimenti relativi alla prole esclusivamente nell’interesse morale e materiale dei minori. La Suprema Corte ha precisato che, pur riconoscendo ampia discrezionalità all’Autorità Giudiziaria in materia di affidamento, è necessaria una valutazione rigorosa delle restrizioni al diritto di visita che potrebbero compromettere le relazioni familiari.

In linea generale, affidare temporaneamente i figli al nuovo partner durante i periodi di convivenza con il genitore separato è considerato legittimo, a condizione che ciò avvenga in un contesto di serenità e stabilità emotiva per i minori. Particolare attenzione deve essere posta quando la frequentazione avviene nella casa familiare, soprattutto se questa è stata assegnata al genitore affidatario nell’ambito degli accordi di separazione.

Un avvocato matrimonialista Prato esperto chiarisce che eventuali limitazioni possono essere imposte solo in presenza di elementi concreti che dimostrino la potenziale dannosità del rapporto tra il nuovo compagno e i figli. La semplice contrarietà dell’ex coniuge, se non supportata da evidenze oggettive, non costituisce motivo sufficiente per impedire tale frequentazione.

I tribunali, nell’interesse dei minori, possono disporre indagini o consulenze tecniche per valutare l’impatto emotivo della nuova relazione. In alcuni casi, possono essere prescritti incontri monitorati o graduali, specialmente nelle fasi iniziali della conoscenza. L’obiettivo primario resta sempre la tutela del benessere psicofisico dei minori e la salvaguardia del loro diritto a mantenere rapporti significativi con entrambe le figure genitoriali.

Le statistiche evidenziano come una gestione cooperativa e rispettosa di questa delicata transizione favorisca un migliore adattamento dei minori alla nuova configurazione familiare, riducendo il rischio di conflitti e disagi emotivi.

 

Quando viene emesso il provvedimento che vieta la frequentazione?

Un eventuale divieto di frequentazione deve essere valutato dal Giudice in relazione al caso di specie. Tale divieto potrà essere emesso qualora venga accertato, anche attraverso una perizia, che il nuovo compagno rappresenta un problema in grado di nuocere gravemente alla salute psico-fisica del figlio o possa ledere in qualsiasi modo la sensibilità dello stesso.

L’accertamento in sede giudiziaria, al fine di impedire la frequentazione con il figlio, deve dare prova che tale rapporto risulti deleterio per il minore. Non può, di conseguenza, essere sufficiente una valutazione personale dell’altro genitore sulla nuova figura.

È legittimo inserire nell’accordo tra coniugi la clausola che dispone l’espresso divieto di frequentazione del nuovo partner?

Le clausole che vengono inserite negli accordi di separazione o di divorzio, che vietano all’altro coniuge la frequentazione dei figli con il nuovo compagno oppure quelle che impongono agli ex coniugi di introdurre nuovi compagni in modo graduale nella vita dei figli, non costituiscono un obbligo giuridico ma corrispondono ad un mero obbligo morale che se violato non comporta alcuna conseguenza sul piano sanzionatorio.

Nella gestione del rapporto con i figli e il nuovo compagno, quello che deve prevalere è il buon senso del genitore, il quale, inizialmente, ha il compito di comunicare al figlio l’esistenza della nuova relazione per poi introdurre la persona nella vita del minore, sempre rispettando i tempi di quest’ultimo. Una graduale conoscenza permetterà così al figlio di rielaborare in maniera corretta e consapevole il nuovo assetto familiare ed evitare così la sovrapposizione dei ruoli genitoriali.

 

34 risposte

    1. Buongiorno
      La rimando al
      Mio video e articolo relativo.
      L’importante è che i figli non patiscano la situazione.
      Se stanno bene nulla questio.
      Cordialità.
      Lorenzo

  1. Gent.mo Avvocato,
    il mio ex compagno ha chiesto la delega per il ritiro dalla scuola della nostra figlia ad una persona “amica” sposata che frequenta (con la quale è in una relazione ambigua). Non ho dato il mio consenso perché non la conosco personalmente (solo di vista)
    La signora interviene in modo invadente (si intromette nelle telefonate private), accompagna la mia figlia a prendere il pedibus (senza la mia autorizzazione) e passa gran tempo in casa del mio ex compagno, il quale fa i turni e scarica la mia figlia alla signora per poi farmi il ricorso e chiedere di poter passare più tempo – notti con la figlia. Mi sono opposta.
    Manderò la mia non autorizzazione per la signora (x pedibus, accudimento, ecc) al mio ex compagno via raccomandata, posso mandarla anche alla signora?
    Come, altrimenti, potrei intervenire che la mia figlia non sia coinvolta a 360 gradi con la persona (terza) a me sconosciuta (solo di vista e solo per i dispetti che mi stanno facendo) ?
    In più, ho richiesto ma non mi consegna (prima abbiamo fatto ad entrambi) i suoi orari di lavoro (fa turni) perché la mia figlia si lamenta che padre va a lavorare ed è lasciata in casa con la signora, nonostante, la mia disponibilità di tenere la mia figlia. Come posso intervenire ad averli per poter capire con chi sta la mia figlia in sua assenza ?
    Grazie

    1. Buongiorno
      La frequentazione dei nuovi compagni è permessa finché non crea pregiudizio ai figli.
      Il mio articolo sul tema spiega i dettagli.
      Grazie per aver scritto
      Lorenzo

  2. Buongiorno,
    Mio marito ha fatto conoscere la nuova compagna e il figlio di questa a cena e nella stessa sera li ha fatti dormire nella stessa casa. Ho trovato la cosa poco rispettosa nei confronti di mio figlio ( e gli avevo chiesto espressamente la cortesia di aspettare per questo incontro). Lui è andato via di casa un anno fa ma non abbiamo ancora firmato la separazione. Possibile che possa fare tutto quello che gli pare?
    La ringrazio e saluto cordialmente
    Cristina

      1. Buongiorno,
        La ringrazio tanto per avermi risposto.
        Mio figlio tende a tenere tutto dentro per non scontentare il padre e non far preoccupare me ma è stato nervoso per una settimana intera. (Ho scoperto solo dopo il motivo).
        Un caro saluto
        Cristina

  3. Buongiorno
    La contatto perchè non riesco a trovare una riscontro per la seguente questione, che a mio parere è una cosa con cui molte persone hanno a che fare ma probabilmente sottovalutano.
    io da ormai un anno ho una compagna che ha due figli minorenni e si è separata dal padre biologico (non erano sposati) consensualmente e tra loro non sussistono vertenze o cose simili.
    Io non vivo con loro, i bambini ormai mi conoscono bene, sanno che sono il nuovo fidanzato della mamma, ci vado molto d’accordo e sono semplicemente “un amico più grande”. Conosco anche il padre biologico che è a conoscenza della situazione, sa che frequento i suoi figli, etc., in pratica non c’è nessun problema.
    Io avrei bisogno di sapere come comportarmi nel caso dovessi accompagnare i bambini da qualche parte, e mi sto riferendo a semplici accompagnamenti, tipo al parco, o in un negozio a fare spese, o solo a fare un giro, nulla insomma che preveda viaggi o gite fuori porta. Ho bisogno di avere un nulla osta, un’autorizzazione scritta da parte di entrambi i genitori? Se dovessero fermarmi in macchina con i bambini (a parte avere il seggiolino che non è un problema), i bambini devono avere dietro i documenti, che attualmente non hanno essendo nello stato di famiglia dei genitori?
    Insomma, io vorrei sapere come essere “a norma” in modo da poter andare in giro con i bambini affinchè siano tutelati loro, i genitori e ovviamente io.
    La ringrazio anticipatamente per un’eventuale riscontro.

    1. Buongiorno
      L’autorizzazione la ha in modo implicito nel momento in cui la sua compagna glieli affida.
      Nessuna altra formalità ma magari i documenti potrebbero essere utili.
      Anche se quasi nessuno se li porta dietro!
      Grazie per avermi scritto
      Lorenzo

  4. Salve avvocato io sono separato e ho due figlie e la mia ex è andata a convivere con il nuovo compagno che parlando con le mie figlie mi dicono che la mamma è il nuovo compagno litigano sempre a casa e davanti a loro io già li ho richiamati una volta ma la cosa continua come devo comportare grazie

    1. Buonasera,
      le consiglio di rivolgersi ad un avvocato perché i figli vanno tutelati.
      Da dove mi scrive?
      lorenzo

  5. Salve, sto con una signora divorziata , con un figlio di 6 anni, volevo sapere se fosse possibile accompagnarlo e andare a prendere a scuola o il padre potrebbe far problemi e creare ulteriori problemi? Grazie mille per la disponibilità

    1. Marco ho lo stesso problema tuo!
      Nei giorni in cui spetta alla tua compagna puoi.
      A meno che l’atto di divorzio non dica il contrario (ma anche se lo dicesse e lo fai non può fare nulla di nulla).
      Personalmente evitiamo (io e la mia compagna) e aspettiamo che si rassegni!
      Grazie per avermi scritto.
      Lorenzo

  6. Salve io volevo sapere i genitori del mio nuovo compagno per i miei figli sono nonno acquisiti oppure non valgono nulla per i miei figli?

    1. Buongorno,
      con i genitori dei compagni non ci sono legami di parentela e nemmeno giuridici.
      Lorenzo

  7. Salve,
    io convivo da pochi giorni con il mio fidanzato che ha una figlia di 4 anni. La bambina da diversi giorni non vuole più andare dalla mamma, quindi vive con noi momentaneamente. La mamma non è ancora a conoscenza della convivenza, volevo sapere se è illegale o cose simili, se la mamma debba saperlo e cosa succede se scoprisse ora la cosa etc. Grazie mille.

    1. Buongiorno
      Non c’è nulla di illegale.
      Però è buona prassi che tra i genitori queste cose vengano condivise.
      La comunicazione è alla base di una buona gestione tra genitori.
      Buone feste e se la bambina sta bene con voi è un bene per lei.
      Lorenzo

  8. ciao a tutti. Nell’amore e nel matrimonio arriva un momento in cui quasi rinuncio al divorzio a causa di problemi di infedeltà e infertilità finché non incontro il prete Jaja che risolve i miei problemi in soli sette giorni e mi riporta il mio amante, da quando è il mio partner ho avuto due figli. Chiunque abbia avuto il problema simile che ho menzionato può connettersi a lui: tramite [priestjaja7@mail.com]

  9. Salve io e il mio compagno ci siamo lasciati un anno e mezzo fa, da circa un anno ho una relazione stabile con un compagno che conosco da 25 anni, lui non vive in casa mia ed ha avuto pochi incontri con i bambini che però gli vogliono bene e chiedono sempre di vederlo.
    Nonostante questo il mio ex mi perseguita inventando cose ad esempio che il mio compagno ha tirato i capelli alla bambina e dicendo ai nostri figli che è cattivo e che devono dire che lì picchia..mi sono rivolta quest’ estate al centro antiviolenza e dopo mesi e mesi l ho denunciato come consigliato anche dalle psicologhe in quanto violento e perseguitante.
    La mia domanda è può il mio ex ottenere che io ed il mio compagno non possiamo più vederci in futuro in presenza dei bambini affermando certe falsità.
    L ho denunciato anche per calunnia.
    Grazie

    1. Buonasera,
      se i bambini stanno bene con il suo nuovo compagno lui può anche fare i ricorsi che vuole ma li perde tutti.
      Lorenzo

  10. Buongiorno avvocato, volevo chiedere, sto con un uomo di 43 anni che ha una figlia di 8 da una relazione precedente, noi abbiamo un figlio di pichi mesi, all’inizio sembravo andare d’accordo con questa bambina ma da quando è nato il fratello si sono innevato dei comportamenti che odio è quindi la tengo lontana senza offendere o altro semplicemente essendo meno disponibile cosa poi reale visto che devo stare con mio figlio oppure le dico di non stare tr vicina al bambino se ha influenza o altro la mamma ha esordito che io sono pazza e che non ha più intenzione di farmela frequentare o farla venire in questa casa perché lei una volta ha assistito ad un litigio tra me e o il padre. Può farlo? Io sono obbligata a vivere con questa bambina 2 volte a settimana?

    1. Buongiorno,
      la legge non la obbliga a vivere con la bambina ma il pare avrà un provvedimento di turnazione che deve rispettare.
      Penso che la cosa sia più da risolvere con uno psicologo che con un avvocato.
      Magari con una terapia familiare che coinvolga tutti.
      Lorenzo

  11. il padre , non affidatario, divorziato ha una compagna.
    Ora si deve assentare per tre mesi, può delegare la compagna a fare le sue veci
    nell’affidamento concordato con la ex moglie?
    Grazie.

    1. Buongiorno
      Visto il periodo molto lungo ritengo sia necessario il consenso della madre.
      Lorenzo

  12. Buongiorno avvocato e grazie per la sua risposta al mio precedente post.
    Vorrei fare alcune precisazioni affinché la sua gradita risposta non lasci
    dubbi di interpretazioni.
    Nel descrivere il padre, da otto anni divorziato, ho dato la definizione ” non
    affidatario” omettendo il- non esclusivo- poiché l’affido del minore è quello
    condiviso. Per il resto rimane il fatto che il padre da anni ha una compagna, e che adesso si deve recare all’estero per tre mesi, per cui chiedo : la compagna può subentrare al padre nell’affido e tutela del minore? Complimenti e grazie. Dina

    1. Buonasera,
      si si, avevo comunque capito.

      Le ho già risposto al quesito sotto il precedente commento.
      Se ha bisogno non esiti a chiamarmi in studio.
      Lorenzo

  13. Ancora grazie ma non vorrei disturbarla in studio.
    Ma una domanda mi viene spontanea alla lettura del mio primo post e cioè :
    la convivente ha la facoltà di affido del minore che il padre- reale possessore dell’affido condiviso- non potrà svolgere per un periodo molto lungo?
    SI (ma per un breve periodo)
    NO (no in nessun caso)
    MAI ( perché la legge espressamente lo vieta).
    MI scusi per l’insistenza, ma non vorrei confrontarmi con il mio ex
    nel Tribunale dei minorenni per una decisione di cui non conosco la portata.
    NB: io sono propensa per il no.
    Un cordiale saluto. Dina

    1. Buonasera
      Come le ho già detto per un periodo così lungo personalmente ritengo ci voglia il consenso dell’altro genitore.
      E comunque non si ha “affido” (che è il diritto di decidere su salute, residenza, istruzione, sport etc) ma bensì di turnazione.
      Lorenzo

  14. Buon giorno mi chiamo Alessandro o una mi cara amica che è separata dal marito alcolista e c’è di mezzo una bambina di 7 anni che una volta a settimana va dagli assistenti sociali. Volevo chiederle se può frequentare un compagno in queste situazioni difatti non riusciamo a sentirci grazie a presto

    1. Buongiorno
      Se la situazione rispetta quanto scritto nel suddetto articolo certo che potete vedervi.
      Lorenzo

  15. Buongiorno,
    avrei una domanda da porle.
    io e il mio ex compagno abbiamo ottenuto la sentenza di separazione (non eravamo sposati, solo accompagnati) ad Aprile 2025.
    La nostra storia è terminata a Settembre 2024 e lui è andato via di casa a Dicembre 2024.
    Abbiamo 2 bambine, di 10 e 6 anni, il padre vede le bambine a weekend alterni e 2 giorni a settimana quando non passano a lui il weekend e 1 giorno a settimana quando invece passano con lui anche il weekend.
    Versa l’assegno di mantenimento ogni mese e a livello economico non abbiamo problemi.
    Stiamo trovando un buon equilibrio le bambine sono serene e stiamo gestendo il tutto in maniera responsabile.

    Il mio ex compagno è ancora molto rancoroso ed arrabbiato, ho deciso io di chiudere la nostra storia e ho un nuovo compagno, cosa che lo fa andare giù di testa, minacciandomi molte volte e riempiendomi di offese.
    L’avvocato che ci ha seguiti, ha insistito per inserire nell’accordo di separazione una clausola, che ci obbliga per il periodo di 1 anno dall’emanata sentenza, a non presentare nuovi compagni alle nostre figlie.
    Ora, io comprendo che dovrei seguire questo accordo e non violarlo, ma le bambine hanno capito che ho conosciuto una nuova persona, ne abbiamo parlato insieme in maniera super serena e tranquilla, ho detto che è un amico che mi vuole bene e che a volte passiamo del tempo insieme quando non sono con loro.
    Sono molto incuriosite e la più grande ha espresso il desiderio di poterlo conoscere.
    Lui ha una bambina, anche lei di 6 anni che tra l’altro frequenta la stessa scuola della mia piccola, si conoscono già e stanno spesso insieme, ci ho già passato del tempo insieme e si è già affezionata a me.
    Lui è una persona splendida, sensibile e so di per certo che non recherei nessun danno alle mie figlie facendoglielo conoscere.

    Avrei però da rispettare questo “obbligo morale” per ancora 8 mesi… le chiedo, cosa potrebbe succedermi se presentassi questa persona alle bambine e il padre lo venisse a sapere?
    Cosa potrebbe fare?
    Una denuncia per danni morali? Potrebbe chiedere dei soldi? Potrebbe chiedere di non versare più il mantenimento?
    Il giudice che peso potrebbe dare a questa violazione?

    Grazie per l’attenzione se leggerà, attendo sue.

    1. Buonasera signora
      È un tema molto ricorrente.
      Dal punto di vista legale non ci sono assolutamente conseguenze.
      Basta che le bimbe stiano bene con questa persona.
      Dal punto di vista strettamente relazionale dovrà sorbirai le ire del suo ex.
      Ma per il resto zero conseguenze.
      Cordialità.
      Lorenzo

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Pubblicato
Giugno 12, 2025
Cateogoria

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