Cosa è e come viene assegnata la casa coniugale?
La legge non fornisce una definizione precisa di casa coniugale ma i giudici nella prassi la considerano come centro di aggregazione della famiglia durante la convivenza. https://www.youtube.com/watch?v=0V4cI2wSgs0Le norme che disciplinano l’assegnazione della casa familiare in caso di separazione e divorzio fanno riferimento principalmente a quest’ultima interpretazione.
La sorte della casa è il problema patrimoniale più rilevante nei procedimenti di separazione e divorzio e cambia di caso in caso a seconda dell’accordo tra le parti. Generalmente, quando non si trova un accordo, i coniugi si affidano alla valutazione di un giudice che durante il giudizio di separazione o divorzio ha il potere di assegnare all’uno o all’altro la casa familiare.
E’ un tema che rappresenta, sicuramente, uno degli argomenti di maggior conflitto tra i coniugi che stanno per separarsi o che divorziano, in quanto vengono a scontrarsi due esigenze diverse: da una parte quella del coniuge, ad esempio, non proprietario che vorrebbe continuare ad abitare nella casa che rappresenta il centro dei suoi affetti, dall’altro quella del coniuge proprietario che vorrebbe veder tutelato il suo diritto di proprietà.
Il criterio prioritario ma non esclusivo che deve essere preso in considerazione per la determinazione dell’assegnazione della casa familiare è desumibile dall’art. 337 sexies, comma 1, il quale fa riferimento all’ “interesse dei figli”. Si tratta di una conclusione ormai acquisita dalla giurisprudenza dominante: Cass. Civ. n. 25604/2018: “La casa familiare deve essere assegnata tenendo conto prioritariamente conto dell’interesse dei figli minorenni e dei figli maggiorenni non autosufficienti a permanere nell’ ambiente domestico in cui sono cresciuti… sicché è estranea a tale decisione ogni valutazione relativa alla ponderazione tra interessi di natura solo economica dei coniugi o dei figli”.
Assegnazione della casa familiare in presenza e in assenza di figli, cosa cambia?
Cosa cambia nella decisone presa dal giudice se la coppia che decide di separarsi ha figli o meno? (per approfondire la questione relativa alla separazione si rimanda al link.
Generalmente, quando il giudice provvede ad assegnare la casa familiare, lo scopo è quello di preservare, nel corso della separazione tra i coniugi, la continuità delle abitudini familiari e specificatamente ha lo scopo di proteggere i figli dal “trauma” di essere costretti a vivere lontani dal luogo dove fino a quel momento hanno vissuto. Pertanto la presenza o meno di figli(minorenni o maggiorenni non economicamente autosufficienti) nella coppia determina l’assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario (quasi sempre la madre).Cassazione civile sez. VI, 04/10/2018 n. 24254: “La concessione del beneficio in questione resta subordinata all’imprescindibile presupposto dell’affidamento dei figli minori o della convivenza con figli maggiorenni ma economicamente non autosufficienti”.
Cassazione civile n. 3015/2018: “Il provvedimento di assegnazione della casa coniugale in sede di divorzio… è subordinato alla presenza di figli, minori o maggiorenni non economicamente autosufficienti, conviventi con i genitori: tale “ratio” protettiva, che tutela l’ interesse dei figli a permanere nell’ ambito domestico in cui sono cresciuti, non è configurabile in presenza di figli economicamente autosufficienti, sebbene ancora conviventi, verso cui non sussiste alcuna esigenza di speciale protezione”.
Tale principio viene ribadito dalla Corte Cassazione Sez. I, Ordinanza n. 16740 del 6 agosto 2020: “In tema di separazione la casa coniugale deve essere assegnata tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli minorenni e dei figli maggiorenni non economicamente autosufficienti a permanere nell’ambiente domestico in cui sono cresciuti e che costituisce il centro dei propri affetti, al fine di garantire il mantenimento delle loro consuetudini di vita e delle relazioni sociali che in tale ambiente si sono radicate. Pertanto, quando il legame con la casa familiare dei figli, maggiorenni, anche se non economicamente autosufficienti, risulta reciso ovvero quando la casa familiare non costituisce più l’habitat domestico necessario a garantire, nella quotidianità, il riferimento affettivo utile e di sostegno ad una crescita sana si avrà la revoca dell’assegnazione.”
La Cassazione, in linea di discontinuità con il passato, nella sent. 12023/2019 ha statuito che: “è legittima l’assegnazione della casa familiare alla madre collocataria della minore, in esecuzione di una pattuizione convenzionale tra gli ex coniugi, in base alla quale le parti, intendendo assicurare una stabile dimora per la figlia minore, hanno destinato a tale scopo un’abitazione diversa da in cui in precedenza aveva abitato il nucleo familiare.”
Al contrario, invece, se la coppia non ha figli o se questi sono già economicamente autonomi il giudice non ha il potere di assegnare l’immobile al coniuge non proprietario in quanto esso non ha diritto all’assegnazione della casa familiare questo perché non si può assegnare la casa al coniuge più debole come forma di contributo al mantenimento o come misura assistenziale. Pertanto, il giudice nella separazione o nel divorzio, non può assegnare la casa coniugale per riequilibrare la situazione economica e patrimoniale delle parti ma in questi casi l’unica cosa che il giudice può fare è modificare l’importo dell’assegno di separazione o divorzio tenendo conto che uno dei due coniugi è rientrato in possesso della (propria) casa familiare.
Cosa succede se i coniugi sono comproprietari della la casa coniugale?
Nell’ipotesi in cui i coniugi sianocomproprietari dellacasa familiare e soprattutto non abbiano figli, il giudice non può assegnare la casa in modo esclusivo ad uno solo di essi: le parti devono trovare un accordo tra loro. In caso contrario, cioè quando l’accordo non venga raggiunto, si dovrà procedere con la divisione dell’immobile. In questa sede si prospettano diversi scenari per gli ex coniugi. In primo luogo può accadere che uno dei due coniugi chieda l’assegnazione dell’intera proprietà e allora dovrà corrispondere all’altro la somma pari alla quota di sua spettanza determinata da un consulente tecnico nominato dal giudice. Se non è questo l’intento, si procede allavendita della casa a terzi ma continua a non raggiungersi l’accordo il bene verrà venduto a terzi mediante vendita forzata dal Tribunale e le somme ricavate dalla vendita saranno divise tra gli ex coniugi.
Cosa succede, in caso di separazione, se è stato contratto mutuo per comprare la casa coniugale?
Bisogna premettere che nell’ipotesi in cui sia stato aperto un mutuo da parte di entrambi i coniugi per comprare la casa coniugale l’obbligo assunto verso la banca per il pagamento delle rate grava su entrambi i contraenti cioè su entrambi i coniugi e salvo diverso accordo in sede di stipula del contratto di mutuo i due cointestatari devono alla banca ciascuno la propria metà della rata del mutuo. In caso di separazione e divorzi, la situazione non cambia e i coniugi per dividersi gli oneri del mutuo cointestato hanno diverse alternative:
– estinguere il mutuo vendendo casa: questa rappresenta la soluzione migliore ma la più difficile da attuare perché quasi mai si trova un accordo pacifico in merito. Anche in questo caso ci sono più soluzioni:
– se l’estinzione del mutuo è contestuale al rogito attraverso il ricavato della vendita l’ipoteca viene cancellata e i proventi andranno divisi equamente tra i coniugi cointestatari;
– se il mutuo è stato stipulato con condizione vantaggiosa uno dei due coniugi, con il benestare della banca e se si raggiunge un accordo tra le parti, può subentrare nel contratto di mutuo e accollarsi le rate rimanenti, in questa ipotesi di “sostituzione del mutuo” si può procedere con la modifica delle condizioni previste dal contratto facendo risultare come intestatario uno solo tra il marito o la moglie, il quale o la quale diventerà unico proprietario della casa. Tuttavia l’ultima parola in questo caso spetta alla banca che dovrà valutare se l’unico coniuge intestatario, offrendo adeguate garanzie, sia in grado di sostenere da solo l’importo delle rate mensili.
L’ultima soluzione è quella del pagamento congiunto del mutuo cointestato ovvero concordare di continuare a pagare insieme le rate del mutuo, ma è una soluzione che viene perseguita nella prassi quasi sempre da coppie che sono rimaste in “buoni rapporti” ovvero che generalmente hanno scelto una separazione o divorzio consensuale e che più specificatamente hanno figli.
Mutuo cointestato per l’acquisto della casa: cosa succede se uno dei due coniugi non paga?
Se per l’acquisto della casa coniugale è stato contratto un mutuo ancora vigente all’ atto di separazione o del divorzio e se il mutuo è stato contratto da entrambi i coniugi le rate devono essere pagate da tutti e due. Se il coniuge obbligato al pagamento delle rate non adempie l’obbligo che nei confronti della banca, questa, in quanto soggetto “estraneo” al procedimento di separazione potrebbe agire anche nei confronti dell’altro coniuge obbligato per l’altra parte, anche se esso paga regolarmente la sua quota. Questo accade perché l’accordo tra i coniugi rispetto alla banca si configura come un accordo interno che non riguarda i provvedimenti legati alla separazione. Pertanto se l’ex coniuge cui è imposto il pagamento della rata del mutuo è inadempiente e la banca agisce nei confronti dell’altro coniuge (cointestatario del mutuo) questo sarà costretto a pagarla ma potrà presentare anche una denuncia penale: la legge ha più volte precisato, infatti, che può scattare il reato di “violazione degli obblighi di assistenza familiare” anche in sede di separazione ( art. 570 c.p.)
Per ulteriori approfondimenti si rimanda ai seguenti ARTICOLI:
Abbandono del tetto coniugale
Come dividere le spese della casa assegnata ad uno dei coniugi.
L’assegno di divorzio versato in modalità “una tantum”
Il Pagamento del mantenimento “Una Tantum” nella Separazione e nel Divorzio
Separazione e divorzio consensuale
Separazione e divorzio. Modalità e costi a seconda delle procedure
Differenza tra assegno all’ ex coniuge di separazione e l’assegno di divorzio.
Il trasferimento del genitore separato o divorziato con figli minori
Valenza probatoria sms ed e-mail nel diritto di famiglia
Il diritto di visita dei genitori dei figli separati
71 risposte
Salve:
Il mio problema sarebbe questo:sono separata con figlio e l’assegnazione della casa coniugale che però è di proprietà del mio ex.il problema sorge che lui sí è uscito da casa ma non si leva della residenza, perche non vuole dicendo che non ha fissa dimora.(questo da 2anni).
Nessuno mi può aiutare nemmeno al comune….
Buonasera,
con l’atto di separazione può andare in comune e togliere la residenza di lui.
Avv Cirri
ma come deve avvenire la divisione qual’ ora la casa sia stata pagata inizialmente con quote differente e nel seguito con mutuo? Si sommano tutte le somme versate (iniziali e di mutuo) e poi si divide in proporzione?
Buongiorno
Dipende dalla percentuale di proprietà.
Per la divisione poi vanno conteggiati tutti i beni.
Avv. Cirri
Grazie.Prima del rogito sono state versate somme per l’80 da uno e 20 dall’altro. Poi è stato pagato un mutuo di 100 in egual misura (50 uno e 50 l’laltro). I beni sono stato acquistati con al 50%.
Sono divorziato daln2018, la casa è presa in comproprietà con la mia ex e abbiamo un mutuo che sta pagando per intero lei dall 2018,con lei sta ancora la figlia più piccola lche ha 20 anni e va a l università, potrei chiedere la divisione della immobile? Premetto che ha 2 entrate, e 2 bagni,,,, visto che ho un nuovo nucleo familiare e un altro figlio piccolo e non riesco a pagare un affitto e pure le rate del mutuo?? Premesso che mia ex non vuole nemmeno l abbassamento delle rate e mi vuole fare un decreto ingiuntivo per richiedere i soldi già versati da lei,,,,
Buongiorno,
lei può richiedere la divisione dell’immobile.
Tuttavia mi pare di capire che l’immobile è assegnato in funzione del fatto che la figlia minore è ancora residente li; pertanto finché vi abita anche lei non può procedere con la richiesta di divisione.
Saluti
Avv. Cirri
Mi riaggancio alla richiesta precedente. Io e la mia compagna (non siamo sposati) abbiamo acquistato casa insieme. Ognuno ha versato però delle somme differenti. Al rogito sono stato registrati assegni emessi dalla mia compagna per il 35% e da me per il restante 65%. Dopodichè abbiamo pagato le rate del mutuo in egual misura. Ora ci stiamo separando e per me il conteggio dovrebbe essere fatto sulle intere somme versate da ciascuno riparametrizzate sul nuovo valore della casa. Lei invece, sostiene che siccome sul rogito non esiste una divisione in quote della proprietà ognuno è proprietario al 50% e quindi il ricavato della vendita della casa va’ divisio in parti uguali? Come funziona la cosa? Sono stato ingenuo all’inizio ed avrei far dovuto indicare che le quote di acquisto erano differenti. Grazie
Buongiorno,
se vi state separando avete già un avvocato?
Nel caso io preferisco non sovrappormi a lui.
Avv Cirri
Nessun avvocato per il momento.
buongiorno, in caso di coppia sposata, senza figli, con mutuo e proprietà dell’immobile al 50% , l’ex marito sostiene (dopo aver consultato un notaio suo amico ) che alla moglie spetta il 50% del mutuo già versato. é corretto? Il mutuo prevede il pagamento solo per acquisto immobile , nel quale sono da aggiungere i costi di ristrutturazione e arredamento, nonchè sistemazione del giardino. Inizialmente i soldi sono stati messi per ristrutturazione e il resto dalla moglie.Grazie
Buongiorno
Cosa intende per “alla moglie spetta”?
Avv. Cirri
buongiorno, stiamo acquistando casa in separazione dei bene, mia moglie riceverebbe 50 mila euro dai genitore per il resto facciamo mutuo, come tutelare lei vista che anticipa una bella somma? grazie
Buongiorno
Potete attribuire le percentuali della casa in proporzione a quanto mettete!
Avv. Cirri
buonasera . Io e mio marito vogliamo separarci ormai da anni ma rimandiamo sempre per il problema della casa. Abbiamo una sola casa di proprieta al 50 % e lui dovendo pagare gli alimenti perchè io non lavoro e c’è un figlio di 19 anni all’universita non avrebbe possibilita di pagarsi un affitto, Puo rimanere nella casa coniugale ma in un altra camera fino a che la situazione potrebbe migliorare?
Buonasera,
certo che potete….salvaguardando il benessere del minore anche familiare.
Saluti
Avv Cirri
Buongiorno avv, in caso di mutuo interamente gravante su di me (abbiamo una figlia i 6 anni) e con lo stipendo che ho, avendo avuto un altro figlio, preferirei estinguere il mutuo per riuscire a dare ad entrambi i figli una vita più agiata. La mia ex però non vuole lasciare la casa ed io rischio di perderla con il pignoramento. Posso chiedere al giudice di vendere la casa(mutuo 450€+300€mantenimento , affitto attuale 450€ su uno stipendio di 1400€) , rischio di non avere un piatto da mangiare
Buongiorno,
mi pare di capire che la casa familiare sia stata assegnata alla sue ex moglie.In questo caso non può chiedere al giudice che disponga la vendita dell’immobile.
Le consiglio di tentare di addivenire ad un accordo con la sua ex moglie.
Buongiorno.Sono divorziato e la casa è affidata all’ex perché abbiamo una figlia e siamo comproprietari.Volevo sapere se è possibile chiedere la mia quota della casa e svincolarmi dalla proprietà e se lei non vuole come posso fare?
Grazie
Buonasera,
cosa intende per “svincolare”?
Vendere?
A presto
Avv Cirri
Buongiorno; avrei bisogno di un consiglio.
Ci stiamo separando (regime di separazione dei beni) e abbiamo già venduto la casa di nostra proprietà (di cui eravamo cointestatari) – attualmente un coniuge è in affitto e l’altro con 2 figli minori risiede temporaneamente dalla madre. Per “tutelare” la crescita dei figli abbiamo in previsione l’acquisto di una nuova casa dove fare vivere un coniuge con figli ( quello che vive attualmente dalla madre). Mi potrebbe dire in questo caso come comportami – se cointestarci ed aspettare l’assegnazione del giudice al coniuge affidatario o finanziare al 50% l’acquisto intestando solo il coniuge potenzialmente affidatario (la madre) ? La ringrazio per un cortese chiarimento (se possibile). Saluti
Buonasera,
direi che sarebbe bene che le quote di proprietà rispecchiassero le quote dei soldi messi per l’acquisto.
Lorenzo Cirri
Salve, io e la mia ex compagna abbiamo acquistato casa insieme richiedendo un muto del 50% di acquisto della casa che sto estinguendo da solo. Nel altro 50% di anticipo le quote non sono state ripartire in egual modo. Abbiamo anche effettuato lavori di ristrutturazione, pagati principalmente da me (rapportabile a circa 30% del valore di acquisto dell’immobile). Stiamo cercando di pattuire una cifra che dovrei darle per prendermi l’intera proprietà dell’immobile. La casa è cointestata in egual modo ad entrambi. Devo prendere l’intero valore dell’immobile e conteggiare il 50% o si può fare in base alla % della quota economica versata dalla mia ex rispetto al valore totale dell’immobile? Attualmente non ci sono avvocati tra di noi.
Buongiorno
Direi che potete trovare un accordo che tenga conto delle somme realmente versate.
Mi pare più giusto.
Avv. Cirri
Salve sono divorziato, ho due figlie minorenni alle quali passo il mantenimento, sto pagando il 50% del mutuo della ex casa coniugale la quale è stata assegnata alla ex moglie con diritto di abitazione in quanto genitore con il tempo prevalente. Non ci sono buoni rapporti tra noi. Nella casa assegnata convive con il compagno e la ex mi nega di poter visitare l’abitazione e verificare le condizioni delle mie figlie e dell’abitazione stessa. In giurisprudenza c’è la possibilità di poter arginare questo ostacolo ? Grazie.
Buongiorno,
escludo che possa esserLe riconosciuto il diritto di visitare l’abitazione coniugale assegnata alla sua ex moglie.
Saluti
Avv.Cirri
Buongiorno mi sto separando e ho 3figli minorenni,io e il mio ex marito abbiamo acquistato la casa quando ci siamo spostati perciò adesso abbiamo il.50% ,lui ha una compagnia la cui è rimasta incinta ,io ho chiesto al mio ex marito di intestare la casa hai nostri 3figli ,premetto che non siamo ancora separati ,si può fare un atto dove lasciare la casa hai figli
Buongiorno,
certamente è possibile.
E’ necessario che vi sia il consenso di entrambi. L’atto deve essere poi omologato dal giudice tutelare.
Le consiglio di rivolgersi ad un avvocato.
Da dove mi scrive?
Avv. Cirri
Buona sera Avv.Lorenzo Cirri.Volevo chiederli una informazione.Io convivo con la mia compagna da quasi 2 anni in un un’appartamento di mia proprietà al 100%e le rate del mutuo le pago solo io.Tra di noi le cose nn vanno affatto bene e mi ha iniziato anche a picchiare ,ho un bambino di 1 anno fatto con lei e con noi è residente anche sua figlia concepito con un altro papà. Lei continua a minacciarmi di sbattermi fuori dalla casa di mia proprietà ogni volta che litighiamo …minacciandomi verbalmente e adesso anche con le mani.Cosa mi consiglia di fare?È a rischio la mia casa?
Buongiorno
Si la signora sa che la casa familiare le può all’essere assegnata e Lei deve andarsene.
Penso che debba cercarsi un avvocato per tutelarsi.
Da dove mi scrive?
Avv. Cirri
Buonasera, attualmente io e il mio ex marito siamo separati dopo un matrimonio in regime di separazione dei beni ed io vivo con i due figli minori nella casa coniugale intestata a lui.
L’ex marito è d’accordo sul vendermi la casa ad una quota pari alla metà del suo valore, ma sarebbe possibile legare questo atto al divorzio dato che una casa venduta a meno del suo valore tra coniugi ci farebbe incappare in un controllo fiscale e al pagamento delle tasse sulla vendita pari all’intero valore della casa? La ringrazio
Buongiorno
Certo!
Se il passaggio di proprietà è parte integrante degli accordi allora non ci sono tasse.
Ma l’atto va scritto bene.
Da dove mi scrive?
Avv. Cirri
Dalla provincia di Brescia
buona sera.
Vorrei porvi una situazione un po’ particolare.
Mio padre e separato con mia madre disabile, che vive in una struttura di cura, seguita da un tutore legale.
La casa di loro comproprietà, dove vive mio padre e stata posta al pignoramento per l’insoluto delle spese condominiali e ora sta per essere venduta , mia madre di questa vendita, cosa dovrebbe prendere? Il 50 % del valore dell’immobile , o il 50% della vendita?
cordiali saluti
Buonasera
Il 50% del ricavato detratte le spese.
Avv. Cirri
Salve,ho una situazione un po complicata, convivo non sposata da 14anni abbiamo una figlia di 8 anni, 2anni fa abbiamo fatto un mutuo cointestato, adesso non ci troviamo più d’accordo siamo separati in casa, non so com’è procedere, a chi sarà assegnata la casa?lui attualmente e disoccupato percepisce la naspi,li ho proposto anche di andarsene pagherei io il mutuo per intero ,cosa mi consiglia, grazie
Buonasera,
vista la Sua situazione le consiglio di rivolgersi ad un Collega della sua zona.
In via del tutto generale posso dirle che di solito, l’immobile casa familiare viene assegnato al genitore collocatario e con cui i figli trascorrono più tempo.
Cordiali saluti
Avv. Cirri
Buongiorno
avrei bisogno di un consiglio.
Ci vorremo separare (regime di comunione dei beni) abbiamo casa e mutuo cointestato e una figlia di 16 anni. Essendo la casa su tre livelli e il seminterrato con ingresso indipendente. Potrei in comune accordo col coniuge andarci a vivere io e dividerci spese utenze e mutuo. Mia moglie lavora e giustamente dovrò dare il mantenimento a mia figlia. Vorremo una separazione consensuale. Grazie del chiarimento (se possibile). Saluti
Buongiorno
avrei bisogno di un consiglio.
Ci vorremo separare (regime di comunione dei beni) abbiamo casa e mutuo cointestato e una figlia di 16 anni. Essendo la casa su tre livelli e il seminterrato con ingresso indipendente. Potrei in comune accordo col coniuge andarci a vivere io e dividerci spese utenze e mutuo. Mia moglie lavora e giustamente dovrò dare il mantenimento a mia figlia. Vorremo una separazione consensuale. Grazie del chiarimento (se possibile). Saluti.
Buonasera
Certo che potete trovare un accordo in tal senso.
Da dove mi scrivete?
Avv. Cirri
Buongiorno sono divorziata da con due figli
Uno ha intrapreso la sua carriera che lo porta a spostarsi spesso
La figlia di 25 anni vive insieme a me
La casa è stata comprata in comunione di bene e stiamo attualmente pagando il mutuo al 50%
Ora il mio ex ha lo sfratto e vuole o vendere la casa
O acquistarla lui è mandare me fuori casa liquidandomi
Io in quella casa ho dei ricordi affettivi che faccio fatica a cancellare oltre a tanti rancori ancori verso il mio ex( Durante il matrimonio ha sperperato una mia eredità di circa 45 mila€) mi sta mettendo i figli contro perché io sn la persona economicamente più debole nn posso liquidarlo per la metà.
La
Mia proposta era di dividere la casa per 4 e donare ognuno di noi una fetta ai figli in questo modo io con il 25% riuscivo a liquidato assegnarla ai figli ,però mantenere L usufruttò della casa !!
Chiedo troppo
Grazie
Buongiorno
Finché entrambi i suoi figli non sono economicamente autosufficienti lei può rimanere in casa come da disposizione del tribunale.
Avv. Cirri
Olimpia
Salve.avrei bisogno di un consiglio.io convivo di 9 anni senza figli, abbiamo comprato la casa con mutuo la casa intesta 50% ogni uno.Da un po’ le cose no va si versò giusto. Che posso fare come mi devo tutelare.. Saluti
Buongiorno,
siete contestatari dell’immobile dunque potete trovare un accordo in ordine all’immobile. Potete decidere che uno di voi acquisti la quota dell’altro accollandosi il mutuo, oppure di venderlo.
In assenza di accordo, l’unica strada è quella della divisione giudiziale dell’immobile.
Un saluto
Avv. Cirri
Buona sera.
Vorrei se possibile avere qualche suggerimento.
Sono divorziata e la casa in cui vivo è stata acquistata in separazione dei beni al 50%
Con me vivono i nostri tre figli di cui una non ancora economicamente indipendente.
La casa allo stato non risulta totalmemte agibile.
Ho provveduto a far eseguire una perizia all’immonile costruito nel 1980. I costi di manutenzione sono troppo elevati e non riuscirei a farne fronte nemmeno se la spesa fosse divisa a meta’. Io non ho reddito.
Il mio ex marito si è sempre opposto alla vendita.
Come potrei agire?
Grazie
Laura
Laura buonasera,
dovrei vedere l’atto di separazione e farle un bel pò di domande.
Se può chiami in studio per fissare un incontro.
Grazie per avermi scritto.
Avv Cirri
Buona sera, avrei bisogno di un consiglio. Vorrei separarmi ma la casa è intestata a mia moglie, siamo in separazione dei beni e il mutuo cointestato. Abbiamo due bambini minorenni e vorrei trovare una soluzione per permettermi l’affitto di un appartamento x ospitare le bambine.
Angelo buonasera,
da dove mi scrive?
Per darle una risposta dovremmo vederci (ho bisogno di molte informazioni)
Avv Cirri
Pistoia
Beh
Siamo vicini!
Se vuole possiamo fissare un appuntamento.
Volentieri, la contatto al numero fisso
Presente sul sito? Quanto costerebbe la prima
Consulenza?
Buonasera
Si. Chiami pure al fisso 055574623
Per il costo chieda quando chiama (evito di scriverlo qui) e quando viene me lo ricordi che le faccio un ulteriore sconto.
Grazie
Avv. Cirri
Buongiorno, vista la situazione che ci costringe a restare a casa in zona rossa, si potrebbe fare consulenza in via telematica?
Buongiorno
Certo!
Chiami pure in studio per fissare un appuntamento
055574623
Avv. Cirri
buongiorno Avvocato, mi sto separando, siamo in comunione dei beni e con due figli minorenni. Abbiamo una casa cointestata e abbiamo contratto un mutuo che pago solo io poichè sono l’unico percettore di reddito. Mia moglie si è trasferita con i figli in altra regione rinunciando a vivere nella casa di proprieta’. lei sostiene che comunque il 50% della casa è suo e che, in caso di vendita, dovrei darle comunque la metà del ricavato. Io vorrei tenere la casa, devo per forza acquistare la metà di proprietà di mia moglie o il fatto che lei vi abbia rinunciato cambia qualcosa?
Buonasera
Se la casa è cointestata la signora ha diritto sulla sua quota ma se il mutuo è cointestato e la signora non paga Lei può chiedere alla signora la sua quota di mutuo.
Prima di fare passi falsi contatti suo avvocato o mi chiami per fissare un appuntamento.
Grazie per avermi scritto
Avv. Cirri
Buongiorno, sto acquistando casa con mia moglie, visto che la somma di 130mila euro la sta mettendo mio padre, vorrei che la casa fosse intestata a quote giustamente tipo 70% a me e 30% a mia moglie nel caso in cui dovesse finire il rapporto e ci fossero figli cosa succederebbe alla casa? andrebbe a lei o si potrebbe vendere rispettando le quote di assegnazione?
Buonasera,
se siete in separazione dei beni, l’immobile verrà ripartito sulla base delle rispettive quote di proprietà.
Saluti
Avv Cirri
Buonasera, sono separata e vivo con mia figlia nella casa che io e il mio ex compagno abbiamo costruito e che è intestata ad entrambial 50%. Sull’immobile è stato erogato un mutuo cointestato per la ristrutturazione di cui mi sono sempre accollata interamente le rate e continuo a farlo dopo la separazione. Se dovessi iniziare una causa per divisione quanto dovrei versare in percentuale al mio ex compagno per riscattare l’immobile? A quanto ho capito dovrei far valutare la casa e dal valore scorporare il valore del mutuo compreso di interessi….del valore rimanente a lui spetterebbe il 50%….è corretto?
Buonasera Laura,
non ho capito bene a chi è intestato i mutuo e perché lo paga tutto Lei.
Se mi manda una mail più dettagliata Le rispondo.
Grazie
Avv Cirri
Buonasera avvocato, vorrei un consiglio riguardo la situazione di mio padre.
11 di marzo ha firmato la separazione consensuale davanti ad un giudice lui è la sua 2 moglie.
Il problema è che lei non intende andarsene di casa che sono in affitto con contratto a nome di mio padre.
Io ho paura che succeda il peggio perché fa tutti i possibili dispetti a mio padre! Lui cosa può fare x farla uscire di casa.? Sono 17 anni che paga tutto lui e lei non fa nulla anzi si è buttata all’alcool
Buonasera,
mi pare di comprendere che Suo padre sia assistito da un Collega.
Considerato che la situazione mi pare complessa e delicata le consiglio di rivolgersi a lui affinchè possa indirizzarvi correttamente sui passi da compiere.Cordiali saluti Avv. Cirri
Buongiorno avvocato volevo chiederle sono separato giudizialmente da tre anni, e comproprietario dell’appartamento dove è restata a vivere mia moglie, io all’atto della separazione ho tolto la residenza e sono andato a vivere in affitto. Adesso ho problemi economici e d’accordo con la mia ex vorrei riportare la residenza in tale alloggio, e vivere come separati in casa, dal momento che verso regolari alimenti mensili mi è permesso dalla legge? senza incorrere in infrazioni.
Buongiorno,
se siete d’accordo non vi è problema.
Saluti
Avv Cirri
Ho una casa di mia proprieta esclusiva, costruita da me su terreno mio ereditato dai miei genitori.
Con mia moglie abbiamo acceso un mutuo x ristrutturarla; parte dei soldi di quel mutuo sono stati destinati ad estinguere dei debiti, gli atri ai lavori…
Non ho figli minori, ma un figlio grande ormai autonomo….
Mia moglie non lavora e non ha mai voluto lavorare…
Fermo restando che le rate del mutuo le continuerei a pagare io,
In caso di separazione cosa succede?
Ripeto la casa e’ mia ed usucapita da me, per cui ne ho la proprietà esvlusiva, abbiamo solo il mutuo cointestato
Buongiorno,
il giudice della separazione in assenza di figli minori o maggiorenni non economicamente autosufficienti non può disporre l’assegnazione della casa familiare a uno o l’altro coniuge.
Dovrete risolvere dunque autonomamente la questione del mutuo, magari prevedendo una surroga.
ad es. Lei potrà diventare il pieno proprietario e sua moglie avrà diritto alla restituzione di quanto sinora versato.
Saluti
Avv. Cirri
Salve vorrei chiedervi un’informazione. Nel caso l’abitazione principale (accatastato come unico immobile) fosse diviso in due appartamenti autonomi e di pari caratteristiche e non collegati tra loro internamente il giudice potrebbe convalidare la coabitazione per il benessere dei figli figli? La proprietà è di entrambi
Grazie mille
Buonasera,
non sarebbe una coabitazione.
E non vedo problemi a una cosa del genere.
Avv Cirri
Salve, le volevo chiedere una informazione, sono mamma di un bambino di 8 anni disabile al 100%, matrimonio in separazione dei beni, ho lasciato il lavoro dal momento che abbiamo avuto esito del neuropsichiatra infantile di ASD, quindi bado a lui tutto il giorno (scuola, terapie, attività sportiva pomeridiana, dopo scuola ecc…), attualmente viviamo “separati in casa” in attesa della prima udienza giudiziaria, abbiamo provato per una separazione consensuale ma non ci siamo messi d’accordo perché lui pretende la casa in quanto proprietaria sua madre, LA CASA A CHI SPETTA? IL MIO EX MARITO DICE CHE DEVO ANDARE VIA DI CASA CON IL BAMBINO, il mio avvocato non mi ha dato nessuna certezza in quanto é tutto nelle mani di giudice e mi trovo nel panico da mesi.
Grazie
Buongiorno,
la casa familiare viene di regola assegnata al genitore collocatario la prole minore o maggiorenne non economicamente autosufficiente o portatrice di handicap.
Saluti
Avv. Cirri