Maggio 22, 2025

Mantenimento figli maggiorenni: limiti temporali, modalità e diritti nella recente giurisprudenza

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Mantenimento figli maggiorenni: limiti temporali, modalità e diritti nella recente giurisprudenza

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Il diritto di famiglia italiano contempla una serie di tutele economiche che si estendono oltre la minore età dei figli. La disciplina normativa si fonda sul principio costituzionale di solidarietà familiare, articolato negli obblighi genitoriali che non cessano automaticamente al compimento del diciottesimo anno d’età. Il tema del Mantenimento figli maggiorenni rappresenta una delle questioni più dibattute nella giurisprudenza recente, generando un notevole contenzioso nei tribunali.

L’intervento di uno studio legale Firenze specializzato risulta spesso determinante per orientarsi nel complesso quadro normativo e giurisprudenziale che regola questa materia, caratterizzata da un delicato equilibrio tra diritti dei figli e doveri dei genitori nell’attuale contesto socioeconomico.

Obbligo mantenimento figli maggiorenni: quando e come termina

La cessazione dell’obbligo di mantenimento figlio maggiorenne rappresenta una questione giuridica che richiede un’attenta analisi. Il tribunale esamina ogni situazione con un approccio personalizzato, considerando molteplici fattori che vanno oltre la semplice età anagrafica. La valutazione dello stato di dipendenza economica costituisce solo uno degli elementi da considerare nel procedimento.

Il magistrato deve infatti approfondire anche se l’eventuale disoccupazione del figlio sia imputabile a sua responsabilità o derivi da circostanze oggettive del mercato del lavoro. La giurisprudenza della Corte di Cassazione (sentenza n. 12952/2016) conferma questo orientamento, stabilendo che l’autorità giudiziaria deve esaminare con rigore crescente in proporzione all’età del beneficiario le circostanze che giustificano la persistenza dell’obbligo di mantenimento.

Questo principio si basa sul presupposto che tale obbligo non possa protrarsi indefinitamente nel tempo, ma debba rispettare limiti ragionevoli sia nella durata che nell’importo. Il Mantenimento figli maggiorenni risulta quindi subordinato non solo alla condizione di non autosufficienza economica, ma anche all’impegno dimostrato nel raggiungere l’indipendenza attraverso percorsi di formazione o la ricerca attiva di un’occupazione adeguata alle proprie competenze e al contesto sociale di riferimento.

Mantenimento figli maggiorenni: limiti temporali e condizioni di cessazione

L’ordinamento giuridico stabilisce che l’obbligo di contribuzione economica a carico dei genitori continua fino alla prova dell’autonomia finanziaria del figlio maggiorenne o fino alla dimostrazione che il genitore ha offerto concrete possibilità per il raggiungimento di tale autonomia. Questo principio si applica anche ai figli di genitori separati, i quali mantengono il diritto al sostentamento fino al conseguimento dell’indipendenza economica.

La giurisprudenza della Suprema Corte chiarisce che tale obbligo non risulta illimitato nel tempo, trovando un confine naturale quando il figlio intraprende un’attività lavorativa che recide il legame di dipendenza materiale e morale dal nucleo familiare originario (sentenze n. 12477/2004 e n. 23590/2010).

Il Mantenimento figli maggiorenni cessa definitivamente quando questi dimostrano di aver raggiunto un’adeguata capacità reddituale, anche se temporanea. La normativa e la giurisprudenza più recente (sentenza n. 6509/2017) ribadiscono un principio fondamentale: una volta conseguita l’autonomia economica, eventuali difficoltà successive, come la perdita dell’impiego, non determinano la rinascita dell’obbligo di mantenimento precedentemente estinto.

In tali circostanze potrebbe eventualmente configurarsi un meno gravoso dovere alimentare, basato su presupposti giuridici completamente differenti e finalizzato a garantire i soli bisogni essenziali della persona.

Assegno mantenimento figli maggiorenni: modalità di corresponsione

La normativa vigente stabilisce che l’assegno di mantenimento al figlio maggiorenne può essere validamente versato al genitore convivente anziché direttamente al beneficiario. Questa disposizione risponde a principi di praticità gestionale e riconosce il ruolo del genitore affidatario nel sostenere le spese quotidiane del nucleo familiare.

La facoltà di richiedere tale contributo economico spetta sia al figlio stesso, in quanto soggetto giuridicamente autonomo, sia al genitore coabitante che sostiene materialmente i costi di mantenimento. Questo meccanismo di duplice legittimazione attiva garantisce una tutela rafforzata del diritto al sostentamento. La giurisprudenza consolidata conferma che il versamento indiretto mantiene piena validità legale e soddisfa l’obbligo contributivo del genitore non convivente.

Il Mantenimento figli maggiorenni attraverso questa modalità riconosce implicitamente che, nonostante la maggiore età, spesso persiste una gestione familiare unitaria delle risorse domestiche. Per quanto concerne gli aspetti fiscali e bancari, il versamento può avvenire tramite bonifico, assegno o altri strumenti tracciabili, preferibilmente con causale specifica che identifichi la natura dell’erogazione. Risulta consigliabile formalizzare queste modalità di corresponsione negli accordi di separazione o divorzio, specificando eventuali condizioni particolari e meccanismi di rendicontazione delle spese sostenute.

Nuova legge sul mantenimento dei figli maggiorenni: chi può richiedere la modifica del beneficiario

La normativa vigente presenta una peculiarità significativa riguardo alla possibilità di modificare il destinatario dell’assegno di mantenimento. Il legislatore ha espressamente escluso che il genitore obbligato al versamento possa presentare istanza per cambiare il beneficiario del contributo economico.

Questa disposizione implica che, nel caso concreto, il genitore tenuto al pagamento non può richiedere all’autorità giudiziaria di modificare il destinatario da un genitore direttamente al figlio maggiorenne.

Tale limitazione procedurale risponde all’esigenza di prevenire comportamenti strumentali che potrebbero compromettere l’effettivo sostentamento del beneficiario. In questo contesto, la figura del Mediatore familiare Prato può risultare preziosa per facilitare la comunicazione tra le parti e trovare soluzioni condivise che non richiedano l’intervento giudiziale. Il Mantenimento figli maggiorenni resta quindi disciplinato da un sistema di garanzie procedurali che tutela primariamente la posizione del figlio e del genitore convivente.

La legittimazione attiva per richiedere la modifica del beneficiario spetta esclusivamente al figlio maggiorenne stesso o al genitore convivente, in quanto considerati portatori di interessi meritevoli di tutela prioritaria. Questa scelta normativa si inserisce in un quadro sistematico finalizzato a proteggere la parte potenzialmente più vulnerabile del rapporto, evitando che decisioni unilaterali possano alterare gli equilibri economici familiari già definiti in sede giudiziale.

 

7 risposte

  1. Buongiorno, mia figlia ha finito 5 superiore quando aveva 19 anni senza che sia bocciata, dal età di 18 ani non ha ricevuto più aseni familiare da INPS almeno per 1 anno da 18 a 19 quando ha finito la scuola, grazie.

  2. Buonasera,
    Ho questo problema. Il mio compagno con cui ho vissuto 25 anni ci ha abbandonato ( con due figli 12 e 23) tutti i due studenti.
    Io senza un lavoro.
    È stata stabilita la sentenza che deve pagare un assegno e più tutte le spese finché io non trovo un lavoro stabile
    Dopo due mesi dalla sentenza ha iniziato a pagare la metà dell’assegno e nemmeno le spese extra. Sono passati quasi 2 anni ho dovuto svendere tutto che avevo per vivere. Ora abbiamo richiesto il precetto e poi vogliamo chiedere il decreto ingiuntivo per tutte le spese.
    Solo che lui ha tirato fuori tutto dal conto corrente e risulta vuoto. Cosa devo fare?? Sono sicura che aveva una bella somma e pur non pagare ai figli preferiva prendersene i soldi..appena ha saputo che abbiamo fatto una notifica..

    1. Buongiorno
      Quello che sta facendo il solleva che la assiste va bene.
      E comunque deve sentire lui perché non posso esprimere pareri sul lavoro altrui …
      Volendo c’è anche la querela.
      Avv. Cirri

  3. Buongiorno, chiedevo se posso chiedere alla mia ex il 50% delle spese x ogni volta che vado a prendere mia figlia minorenne ,io vivo in sicilia e loro al nord .

    Sulla carta ho la dicitura spese straordinarie

    1. Buonasera,
      a meno che non sia stabilito diversamente nel vostro provvedimento sono spese che sono a carico di chi li sostiene.
      Grazie per aver scritto.
      Lorenzo

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Maggio 22, 2025
Cateogoria

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